Grecia: restrizioni e controlli UE sui movimenti dei capitali in borsa

Le banche greche sono state chiuse lo scorso 29 giugno a causa di una grave crisi di liquidità e riaperte solo riaperte il 20 luglio, con un decreto del governo greco che ha permesso i prelievi di contanti che non superino i 420 euro a settimana. Precedentemente, il limite era stato fissato a 60 euro giornalieri.

Queste disposizioni si sono rese necessarie per evitare lunghe file quotidiane agli sportelli. Sono previste eccezioni per chi deve pagare cure mediche oppure versare rette scolastiche all’estero, ma non possono ancora essere incassati gli assegni né può essere trasferito denaro all’estero.

Anche la borsa di Atene è stata chiusa lo scorso 29 giugno, secondo un portavoce proprio della Borsa di Atene, citato dal quotidiano greco Ekathimerini, la BCE ha respinto la proposta del governo greco per riaprire i mercati senza restrizioni.
La BCE chiede garanzie, almeno temporanee. Le restrizioni imposte dalla Banca Centrale Europea esistono per evitare di realizzare ingenti perdite, che obiettivamente potrebbero ulteriormente mettere in crisi il sistema bancario greco.

Gli investitori stranieri saranno autorizzati ad effettuare transazioni illimitate, mentre gli investitori greci potranno comprare azioni o con nuovo denaro in contanti o con bonifici dall’estero, oppure ancora in contanti disponibili dal credito residuo delle mediazioni.

L’insieme delle restrizioni sono vincolate a quello che sarà l’accordo che il governo greco - guidato da Alexis Tsipras - riuscirà a concludere con i creditori internazionali su un terzo piano di salvataggio da 86 miliardi di euro e di una nuova lista di riforme. Si tratta di garanzie temporanee, come restrizioni sull’uso del denaro dai conti bancari per effettuare scambi sul mercato finanziario.

Le delegazioni della ex Troika sono arrivate ad Atene e il lavoro per negoziare il Memorandum legato al terzo pacchetto di aiuti è in corso. I funzionari dei creditori internazionali - Banca centrale europea, Fondo monetario internazionale, Commissione europea e fondo salva-stati (ESM) - avvieranno ad Atene nuovi colloqui con il governo di Tsipras per concedere alla Grecia un terzo piano di aiuti.

Nelle ultime due settimane il parlamento greco ha votato due pacchetti di riforme previsti dall’Intesa Ue-Grecia sottoscritta dal primo ministro Alexis Tsipras a Bruxelles per proseguire le trattative. I negoziati dovrebbero durare al massimo fino al 20 agosto, quando la Grecia dovrà rimborsare 3,2 miliardi di euro alla Banca centrale europea. Un tema caldo sarà quello del taglio del debito ma è più probabile un alleggerimento in termini di scadenze e di diminuzione dei tassi di interesse.

Sul fronte della politica interna, avrà luogo una riunione della segreteria politica di Syriza, il partito di Alexis Tsipras, che dovrebbe discutere del futuro e delle scelte da fare in parlamento e della sua ormai effettiva perdita di una maggioranza parlamentare dopo l’uscita di alcuni membri appartenenti alla corrente “Piattaforma a sinistra”, guidata dall’ex ministro Lafazanis. Questa corrente terrà anche una manifestazione contro l’austerità per rilanciare i risultati del referendum dello scorso 5 luglio che sarà intitolata: “Il No non è stato sconfitto”.

Il nuovo accordo dovrà essere votato dal parlamento greco e anche dai parlamenti di altri sette paesi della zona euro. Tsipras ancora una volta sarà costretto a contare sui voti dell’opposizione. Di fatto la Grecia si sta avviando verso la formazione di una grande coalizione politica contraria al risultato delle elezioni del 25 gennaio scorso per il sostegno parlamentare dei partiti da sempre favorevoli a un nuovo salvataggio e a nuovi memorandum come Nuova Democrazia, To Potami e Pasok.