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Grecia: piccolo pagamento di interessi al FMI ma l’accordo sul debito si allontana
mercoledì 6 maggio 2015, di
La Grecia ha erogato un piccolo pagamento di interessi al Fondo monetario internazionale mercoledì, ma i creditori europei vedono deluse le speranze di un accordo sul piano di riforme prima della scadenza cruciale della rata della prossima settimana.
Martedì, il governo del primo ministro ellenico Alexis Tsipras ha cercato di scaricare la colpa sull’Eurozona e sul FMI per la mancanza di un accordo nelle trattative che ormai vanno avanti da tre mese,dicendo che ognuna delle parti traccia "linee rosse" su argomenti diversi, dalla pensione, al lavoro, al surplus di bilancio.
Ma i funzionari dell’UE accusano la Grecia di non riuscire ad elargire abbastanza concessioni in vista della riunione di lunedì prossimo dell’Eurogruppo.
Il 12 maggio le casse greche dovranno versare circa 760 milioni al Fondo monetario internazionale, seconda parte di rimborsi per circa 1 miliardo che scadono nella prima decade di maggio.
Il problema è che le casse greche sono a corto di liquidità e si teme che un mancato rimborso faccia scattare conseguenze legali per Atene. Lo spettro del default tecnico resta dietro l’angolo.
Il Brussels Group, ex Troika, sta accelerando per riuscire a presentare ai ministri finanziari, che si riuniranno lunedì prossimo, i vari elementi del pacchetto di riforme che la Grecia dovrà successivamente dettagliare sia per l’impatto sull’economia e le finanze pubbliche sia con misure e tempi di attuazione.
Dombrovskis, vicepresidente della Commissione Ue ha detto:
L’instabilità in Grecia era evitabile, solo cinque mesi fa era sulla strada di una crescita forte, con nuovi posti di lavoro e il ritorno sui mercati in vista. Oggi la situazione è deteriorata, il Pil è aumentato di appena lo 0,5% e si tratta di una magra crescita condizionata al raggiungimento dell’accordo.
Tensioni sui mercati
Proprio per il fuoco incrociato del Fondo monetario internazionale, creditori e Commissione Ue, ognuno è irremovibile sulle proprie posizioni vi sono tensioni.
Si sta impedendo di raggiungere un compromesso per alleggerire il debito della Grecia.
Convergere potrebbe essere il primo gradino per arrivare a un accordo ma nonostante ciò il commissario Moscovici ha detto:
Lunedì si spera di avere sul tavolo un programma coerente, completo e dettagliato.
Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, invece ha dichiarato:
Non mi aspetto decisioni conclusive. Le istituzioni internazionali stanno trattando con la controparte greca e siamo tutti stupiti del fatto che sia stato sprecato tutto questo tempo. Dalle elezioni di febbraio è passato tanto tempo, oggi è il 5 maggio.
Secondo tutte le informazioni l’atmosfera è diventata più costruttiva. Da lunedì, per la prima volta abbiamo la situazione nella quale alle trattative sono presenti sia i tecnici che i politici, una condizione necessaria per arrivare a obiettivi concreti.
Sappiamo che l’allarme sul peggioramento della situazione finanziaria di Atene è reale. La nostra posizione è sempre la stessa: aiutiamo per quel che possiamo, nel senso che aiutiamo ad aiutarsi ma naturalmente gli aiuti non sono una cosa scontata. Dipende ora dalla Grecia se questo aiuto avrà senso.
Il ministro delle finanze greche, Yanis Varoufakis, parlando da Bruxelles dopo un incontro con il commissario Ue agli Affari economici ha detto:
Non ci si attende un accordo definitivo tra Atene e i suoi creditori alla prossima riunione dell’Ecofin fissata per l’11 maggio alla vigilia di una cruciale scadenza di un credito del Fondo monetario internazionale. L’11 maggio ci saranno sicuramente discussioni proficue che confermeranno i grandi progressi fatti e verrà fatto un ulteriore passo verso un accordo finale.
Appare chiaro che le posizioni all’interno del negoziato sono in lentissimo movimento e la preoccupazione per la crisi di liquidità della Grecia sembra meno intensa perché forse vi è convinzione che il governo greco sia in grado di fronteggiare di volta in volta le scadenze.
Al riguardo degno di nota è che Thomas Wieser, capo dell’Eurogroup Working Group, l’organismo tecnico dell’Eurogruppo che esamina in prima battuta le misure proposte da Atene per sbloccare l’ultima tranche di aiuti Ue-Bce-Fmi, in un’intervista alla Cnbc ha confermato che lunedì sarà troppo presto per una parola definitiva.
Si tenga conto che il Fmi non intenderebbe cedere su deregolamentazione del mercato del lavoro e pensioni e L’Ue su surplus di bilancio e ’no’ a un taglio del debito. Le frizioni varie e l’indiscrezione del Financial Times, secondo la quale il Fmi avrebbe chiesto una nuova ristrutturazione del debito greco in quanto la situazione non sarebbe gestibile mettono in evidenza che ci troviamo in una situazione di stallo.