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Grecia: servono le riforme finanziarie. Il ruolo dell’ESM per il salvataggio del Paese

venerdì 20 marzo 2015, di Felice Di Maro

Nemmeno un euro arriverà prima che la Grecia presenti e attui le riforme come richiesto dall’accordo dell’Eurogruppo del 20 febbraio.

Tsipras si ritiene più ottimista dopo l’incontro con la Merkel.
Tutte le parti hanno confermato la loro intenzione di fare del loro meglio per superare le difficoltà della Grecia. Nei giorni scorsi abbiamo assistito a molti problemi e dichiarazioni di fuoco per il varo delle leggi umanitarie approvate dal parlamento greco il 18 marzo.

Tsipras non ha cambiato linea. L’Ue ha bisogno di una maggiore iniziativa politica che rispetti sia la democrazia e sia i Trattati in modo da lasciarsi indietro la crisi e andare verso la crescita, al di là delle condizioni umanitarie dei cittadini che stanno attraversando la crisi peggiore dal dopoguerra ad oggi.

Il Governo greco però deve - oltre le ideologie con le quali ha vinto le elezioni il 25 gennaio scorso in relazione alla gestione delle scadenze del debito - concretizzare gli impegni presi con l’Eurogruppo il 20 febbraio e concordare le sue proposte con i tecnici delle istituzioni internazionali, ex Troika più l’ESM, perché queste debbono valutarle e conoscere in anticipo il loro impatto sul bilancio.

Dopo il mini vertice a Buxelles con Angela Merkel, il presisidente dalla Bce Mario Draghi e il presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, Tisipras ha dichiarato:

Sono più ottimista dopo questo incontro, tutte le parti hanno confermato la loro intenzione di fare del loro meglio per superare le difficoltà della Grecia.

Inutile dire che la situazione è "molto complicata e il tempo sta finendo", come aveva già detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombovskis, e proprio mentre la Bce metteva in guardia dall’incertezza che sta alimentando la volatilità degli spread.

La Grecia convive con il rischio di finire la liquidità.
Il governo ellenico sta continuando a mobilitare le risorse nazionali e ha chiesto alle municipalizzate, che forniscono acqua ed elettricità, di investire le loro riserve di liquidità in titoli di Stato a breve.
Si tenga conto che sono oltre 20 miliardi di euro quei capitali che sono stati movimentati verso banche straniere e in buona parte (a quanto pare) extra-euro con un ritmo di circa 500 milioni al giorno.

Il ministro delle Finanze greco, Yanis Varoufakis, sul suo blog, chiede uno stop agli scambi di accuse ed ha scritto:

L’accordo dell’Eurogruppo del febbraio rappresenta un’eccellente opportunità per procedere. Realizziamolo immediatamente, come i nostri leader hanno chiesto ieri.

Tutto ok. Però la ex Troika con l’aggiunta dell’ESM, European Stability Mechanism, chiede impegni a realizzare riforme non logistiche-formali ma finanziarie come liberalizzazioni e privatizzazioni. Certo, il bilancio, la statistica più mirata e articolata, minori spese sono importanti ma non sono una leva finanziaria che fa aumentare le entrate dello stato.

Cos’è l’ESM?
Con l’ESM, che è il meccanismo permanente di risoluzione delle crisi per i Paesi della zona euro, sono cambiate le articolazioni dei prestiti.
È stato istituito il 27 settembre 2012 per garantire l’accesso immediato ai programmi di assistenza finanziaria per gli Stati membri della zona euro in difficoltà finanziarie ed ha una capacità massima di prestito di circa 500 miliardi di euro.
Ha sostituito i due precedenti temporanei programmi di finanziamento dell’Ue, il Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF) e il Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria (EFSM). L’ESM è un’organizzazione intergovernativa che è stata istituita ai sensi del diritto internazionale pubblico ed ha sede nella città di Lussemburgo.

Il ruolo dell’ESM per il salvataggio della Grecia
Sia chiaro e senza equivoci. Tutti i nuovi salvataggi di ogni Stato membro della zona euro debbono essere coperti dall’ESM, mentre l’EFSF e EFSM continueranno a gestire i trasferimenti di denaro e il monitoraggio dei programmi per i prestiti di salvataggio precedentemente approvati a Irlanda, Portogallo e anche la Grecia. Ora però la Grecia, poiché ha chiesto un nuovo programma di prestiti, dovrà relazionarsi con l’ESM, che impone condizioni di austerity più dure.

Gli asset principali di un nuovo programma di prestito dovranno assicurare una leva finanziaria su riforme fiscali e la Grecia in parte le ha già presentate e riforme strutturali per migliorare la stabilità finanziaria e su queste la Grecia non ha presentato programmi di rilievo per liberalizzazioni e privatizzazioni.

Venerdì prossimo la Grecia dovrebbe presentare il programma di riforme completo.

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