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Governo, tagli alla sanità: dal 2015 meno esenzioni. Ecco le nuove regole per il ticket

venerdì 19 settembre 2014, di Marta Panicucci

Prove tecniche di taglio alla sanità. Nonostante le timide smentite del governo, è obiettivamente impensabile ottenere 20 miliardi di risparmi di spesa senza toccare sanità, pensioni e stipendi statali. Il modo migliore e più veloce per fare cassa, incidendo sulla spesa sanitaria, è la centralizzazione degli acquisti obbligatoria e le riforma dei ticket tagliando le esenzioni.

Risparmi di spesa
"Se si rompe il patto d’onore in sanità siglato ad agosto viene meno il rapporto di fiducia e collaborazione" è il messaggio che il Presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino, manda al governo Renzi. Le regioni all’ipotesi di un taglio di spesa alla sanità sono subito salite sulle barricate, chiedendo spiegazioni al governo: "ho chiesto un incontro con Palazzo Chigi per capire quali siano le reali intenzioni sulla sanità", rivela Chiamparino

"Nessuno vuole tagliare la sanità, ma nessuno vuole gli sprechi", è la timida smentita arrivata da Palazzo Chigi tramite l’Ansa. La realtà è che, nella Legge di Stabilità 2015, il governo ha bisogno di trovare 20 miliardi di euro. Impresa quasi impossibile senza tagliare su sanità e pensioni che rappresentano la voce di spesa pubblica più ingente.

Ticket sanitario: si cambia
Le misure previste dal Patto della sanità non danno risparmi immediati. L’unico modo per ottenere in tempi brevi le risorse richieste alla sanità italiana, da 1 a 3 miliardi, è modificare i ticket sanitari che ad oggi coprono soltanto il 3% della spesa sanitaria. Attualmente infatti la maggior parte degli italiani gode di riduzioni o esenzioni sul ticket sanitario; in modo particolare coloro che utilizzando maggiormente le strutture sanitarie.

I tecnici della sanità stanno già preparando un piano per spalmare meglio il peso dei ticket sanitari tra Stato, regioni e cittadini. Le esenzioni verrebbero agganciate al reddito Irpef "equivalente", ossia scontato per chi ha più familiari a carico. In base al reddito si fisserebbe un tetto massimo di spesa per ogni ricetta.

Per evitare stangate a chi deve fare molti accertamenti durante l’anno è previsto anche un tetto annuale alla spesa stabilito in base al reddito. Lo scopo finale sarebbe quello di ridurre la platea dei cittadini che godono di esenzioni ed estendere il pagamento del ticket sanitario anche a coloro che soffrono di particolari patologie, per le quali attualmente sono esentati anche i miliardari.

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