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Governo: ecco perché Matteo Renzi potrebbe rifiutare la Presidenza del Consiglio
martedì 23 aprile 2013, di
È arrivata la resa dei conti. Dopo la strigliata di ieri del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, i partiti sono chiamati a rispondere e devono farlo in fretta.
Non c’è tempo per lunghe consultazioni ed interminabili dibattiti: all’Italia serve un Governo e serve adesso.
E se il Capo dello Stato sembra voler puntare sull’ex Premier Giuliano Amato, i partiti preferiscono giocarsi la carta Matteo Renzi.
Matteo Renzi, tutti lo vogliono
Tutti, non solo il Partito Democratico. Il sindaco di Firenze infatti raccoglie apprezzamenti trasversali, dal PDL al PD, dalla Lega fino ad arrivare addirittura ad alcuni esponenti del Movimento 5 Stelle, sembra che chiunque, oggi, voglia lui.
Il Rottamatore, il giovane che può cambiare le cose e dare all’opinione pubblica un segnale forte. Si vuole cambiare, si vuole uscire dalla crisi e si vuole farlo attraverso le nuove generazioni. È questo il messaggio che la politica vorrebbe dare oggi a tutti quei cittadini stanchi, sfiduciati e delusi da un’amministrazione da cui non si sentono rappresentati, ma che anzi è diventata un nemico da combattere.
Matteo Renzi piace a tutti insomma, cosa che non accadeva da tempo. Ma lui, dopo mesi e mesi di battaglie per arrivare in vetta, oggi sembra tirarsi indietro.
Presidenza improbabile
Di pochi minuti fa, un’affermazione che sembra non lasciare spazio a dubbi:
“Io Presidente del Consiglio? Improbabile”.
Parole che suonano strane dopo gli avvenimenti dell’ultimo periodo. Dopo le Primarie perse, ma volute; dopo le parole di fuoco a Bersani; dopo i litigi con personaggi del calibro di Rosy Bindi, Massimo D’Alema, Franco Marini ed Anna Finocchiaro; dopo la sua ribellione ai diktat del Partito pur di arrivare in vetta.
Oggi il sindaco di Firenze sembra voler fare un passo indietro e forse non ha tutti i torti.
I motivi del NO
Fino a pochi mesi fa il Rottamatore sembrava voler fare qualsiasi cosa pur di scalare i vertici del PD e diventare Presidente del Consiglio. Ha lottato inutilmente per mesi, ha sfidato l’intero Partito Democratico, ha parlato di qualunque cosa e con chiunque.
Poi le elezioni di febbraio perse, prima mazzata per un partito che sembrava, alla vigilia, invincibile. Da lì ha avuto inizio il calvario del PD; calvario terminato con le dimissioni dell’intera segreteria e del suo presidente Rosy Bindi. L’ultimo (e forse unico) gesto di unione è stata la scelta di Giorgio Napolitano come Presidente della Repubblica.
Un crollo durato mesi che ha distrutto l’intero partito dalle basi alla vetta, togliendogli quel minimo di credibilità che era riuscito a mantenere nonostante tutto.
Quello che Matteo Renzi eredita oggi è un PD allo sbando, senza radici né guide e che rischia di pagare di fronte all’opinione pubblica gli errori di questi mesi.
Se a questo aggiungiamo l’incertezza sul Governo che sta per arrivare, capiamo perché Matteo Renzi stia pensando seriamente di tirarsi indietro.
Quello che rischia di fare il sindaco di Firenze è bruciarsi, andando alla guida di un Governo lampo, senza il sostegno di un partito che possa aiutarlo e senza la benché minima garanzia di riuscita.
Insomma il dubbio di Renzi non è “cosa da niente”: approfittare della situazione ed ottenere la Premiership, cercando di portare il Paese fuori dalla crisi, o fermarsi per un po’, aspettare e provare a prendere il prossimo treno?
Non sappiamo ancora cosa deciderà il Rottamatore, ma di una cosa siamo sicuri, per lui la decisione non sarà facile.