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Governo Renzi, un altro ministro nella bufera. Marianna Madia è “raccomandata”
martedì 25 febbraio 2014, di
Doveva essere il Governo del cambiamento, della rottamazione, della svolta e invece quello di Matteo Renzi rischia di diventare l’ennesimo Esecutivo afflitto da polemiche e sospetti.
Siamo alle solite direbbero alcuni, perché dopo le critiche ricevute per i possibili conflitti d’interesse che si troverà ad affrontare il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi a causa dell’azienda di Famiglia, la Ducati Energia SPA, ma anche dopo le voci e i sospetti su Maurizio Lupi e Giuliano Poletti, rispettivamente a capo dei dicasteri dei Trasporti e del Lavoro, un altro ministro è finito da alcune ore nell’occhio del ciclone.
A scatenare contrasti e diatribe stavolta ci ha pensato Piergiorgio Odifreddi sul quotidiano La Repubblica, definendo senza mezzi termini l’attuale ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia una “raccomandata di ferro”.
Insomma il tanto agognato “cambiamento” rischia di affogare in mezzo ad un mare di polemiche riguardanti conflitti d’interesse, nepotismo, mancanza di meritocrazia e raccomandazioni.
A spingere Piergiorgo Odifreddi, accademico e collaboratore di Repubblica, a scagliarsi contro il ministro sono una serie di rapporti d’amicizia, parentela e amore che la Madia intratterrebbe con importanti esponenti del mondo politico italiano:
In realtà è una raccomandata di ferro, con un pedigree lungo come il catalogo del Don Giovanni. È pronipote di Titta Madia, deputato del Regno con Mussolini, e della Repubblica con Almirante. È figlia di un amico di Veltroni, giornalista Rai e attore. È fidanzata del figlio di Giorgio Napolitano. È stagista al centro studi Ariel di Enrico Letta. La sua candidatura è dunque espressione del più antico e squallido nepotismo, mascherato da novità giovanilista e femminista. E fa scandalo per il favoritismo, come dovrebbe.
Il matematico risale fino al 2008, quando Walter Veltroni decide di candidare Marianna Madia come capolista alla Camera per il PD. Nel corso della conferenza stampa di presentazione, continua il giornale di De Benedetti, l’attuale ministro avrebbe stupito anche il più critico dei giornalisti autodefinendosi totalmente inesperta.
La carriera parlamentare della Madia è stata caratterizzata da assenteismo e mancanza di partecipazione anche nei momenti cardine della storia della Repubblica, come quello in cui il Parlamento espresse il proprio voto favorevole sullo scudo fiscale proposto da Berlusconi che determinò la continuazione della sua legislatura.
Odifreddi continua utilizzando parole di fuoco:
Invece di essere cacciata a pedate, viene ripresentata col porcellum anche alle elezioni del 2013. Ma poi arriva il grande Rottamatore, e la sua sorte dovrebbe essere segnata. Invece, entra nella segreteria del partito dopo l’elezione a segretario di Renzi, e ora viene addirittura catapultata da lui nel suo governo: ministra della Semplificazione, ovviamente, visto che più semplice la vita per lei non avrebbe potuto essere. Altro che rottamazione: l’era Renzi inizia all’insegna del riciclo dei rottami, nella miglior tradizione democristiana.
Insomma un nuovo Governo, ma la solita vecchia solfa. Speriamo almeno che nei risultati si possa parlare di cambiamento, perché per il resto sembra la solita, vecchia Italia. Alla faccia della rottamazione.