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GRECIA: non c’è in Rete neanche una bozza dell’accordo sul terzo prestito.
martedì 11 agosto 2015, di
Chiusura positiva per la Borsa di Atene, l’indice Ase ha guadagnato il 2,06% e sta a quota 690.
Bancari: Piraeus +13,89%, Eurobank +12,50%, Alpha +10,66%, National Bank of Greece +3,07%.
A favore del Memorandum che si sta preparando c’è un’accoglienza positiva degli Stati della zona euro per la disponibilità della Grecia a votare le riforme questa settimana. Si potrebbe firmare nei prossimi giorni, entro il 20 agosto.
Diversamente rispetto ad altri negoziati in Rete non c’è nessuna bozza, però l’accordo tra il governo greco, Bce, Unione europea e Meccanismo europeo di stabilità (Esm) c’è, e il parlamento greco dovrà approvare il pacchetto di riforme di certo prima che il governo possa incassare la prima tranche degli attesi 86 miliardi di euro. Il 20 agosto Atene dovrà rimborsare 3,2 miliardi di euro alla Banca centrale europea
Nonostante le divisioni di Syriza le le tensioni che ci sono in Grecia l’agenzia di stampa ellenica Ana-Mpa, riporta una dichiarazione di Olga Gerovasili, portavoce del Governo di Atene che dice:
Le voci di elezioni anticipate dei giorni scorsi non sono utili né riflettono la realtà dei fatti. Al centro dei piani del Governo c’è in questo momento, l’obiettivo di raggiungere un accordo con le istituzioni internazionali. L’obiettivo più importante è di mettere in atto gli impegni presi durante il recente summit dell’Eurozona in modo da gestire il debito. Non si pensa alle elezioni anticipate, il Governo punta a stabilizzare l’economia, riportare la calma e la normalità nella società e finalmente promuovere le necessarie riforme nel Paese.
Intanto l’istituto di statistica greco Elstat ha reso noto i dati sulla produzione industriale. L’indicatore mostrerebbe un calo del 4,5% a giugno su base tendenziale e la produzione manifatturiera segna una flessione del 3,6% e secondo ADVFN (Quotazioni Azioni Grecia) nella bozza di accordo tra il Governo e i creditori internazionali si dichiara che per quest’anno il Pil greco, prodotto interno lordo, si dovrebbe contrarre tra il 2,1 e il 2,3% e quest’anno il surplus di bilancio primario dovrebbe essere nullo.
Il passaggio parlamentare è fondamentale prima di sottoporre il piano ai paesi della zona euro per chiedere il via libera dei parlamenti dei singoli Stati prima della scadenza del 20 agosto.
La Germania però conferma il suo scetticismo e si registra anche l’opposizione della Finlandia di non partecipare al terzo salvataggio della Grecia ritenendolo inutile per i destini del Paese. A quanto pare un veto di pura forma per appagare l’elettorato interno visto che potrà essere aggirato applicando la procedura d’emergenza che non rende più il voto finlandese necessario al via libera degli aiuti, la cui prima tranche potrebbe arrivare a 20 miliardi di euro per la necessità di ricapitalizzare le banche.
Lo Spiegel, infatti, non manca di far notare che gli istituti di credito greci sono a rischio bancarotta, con una crescita del 50% dei prestiti in sofferenza. Alquanto sicuro è che nel pacchetto di riforme c’è il taglio delle spese per la difesa e dei sussidi per il comparto agricolo ma ci saranno ormai anche le privatizzazioni e su queste Berlino chiede maggiore chiarezza. Fraport, il gestore dello scalo di Francoforte chiede la concessione di quattordici dei principali aeroporti greci, per lo più ubicati su isole famose e frequentate come Rodi, Santorini, Mykonos, Creta e Skiatos. Era già stato individuato dal precedente governo come ’offerente privilegiato’ nell’asta novembre, ma l’arrivo di Alexis Tsipras al governo aveva imposto uno Stop. L’amministratore delegato, Stefan Shulte, come riportato da alcuni media sta provando a sbloccare recandosi a trattare direttamente ad Atene.
Le privatizzazioni, soprattutto di asset redditizi come gli aeroporti sono un problema spinoso per il premier Tsipras perché una volta fatte si annullano le migliori attività industriali e produttive e sarà quasi impossibile poi rilanciare l’economia.