Home > Altro > Archivio > GRECIA: definite le condizioni di vendita del porto del Pireo
GRECIA: definite le condizioni di vendita del porto del Pireo
venerdì 6 novembre 2015, di
Le privatizzazioni in Grecia stanno entrando in una fase di realizzazione. Dopo il blocco operato dal primo governo di Tsipras oggi lo scenario è cambiato. Il parlamento ellenico ha approvato un pacchetto di riforme per sbloccare una prima tranche da 2 miliardi di euro del terzo piano di aiuti.
Per il noto accordo del 12 agosto scorso le privatizzazioni hanno un ruolo centrale e sono legate sia al rilancio dell’economia a livello generale e sia alla diminuzione del debito pubblico che come è noto è stimato proprio per la diminuzione del Pil in aumento. Oltre ai già 14 aeroporti regionali che sono stati dati in concessione ai tedeschi della società aeroportuale Fraport di Francoforte ci sono i porti di Salonicco e del Pireo di Atene sul quale per quest’ultimo il parlamento ellenico ha approvato le definizioni per gestire la privatizzazione.
Si pensa che saranno i cinesi della società di container Cosco ad acquisire nuove aree perché hanno già due moli in gestione per 35 anni ma vi è anche la danese Maersk che aveva mostrato interesse. Si tenga conto che un piano di privatizzazioni non era decollato nemmeno con il precedente esecutivo di centro destra di Antonis Samaras. Al riguardo si ricorda che proprio sul porto del Pireo c’erano stati dei cambiamenti progressivi che avevano anche fatto emergere dei ripensamenti da parte della Cosco. Appena insediato, il primo governo di Syriza Tsipras ne aveva congelato la vendita del 67% quando l’operazione era già stata avviata ed erano rimaste in corsa 4 società.
All’epoca Tsipras aveva dichiarato che l’accordo per la Cosco doveva essere rivisto per il beneficio del popolo greco. La Cosco cinese non aveva gradito perché la Cina in questi anni è stato un investitore di primo piano in Grecia e anche perché per lei il Pireo rappresenta una porta d’accesso privilegiata al mercato europeo e Tsipras aveva fatto marcia indietro proprio sul fronte del porto del Pireo. Oggi ai cinesi si aggiungono i danesi della Maersk. Con l’approvazione da parte del parlamento ellenico delle condizioni di vendita di licenze d’uso si pensa che possano decollare anche investimenti privati.
Il Pireo è un porto naturale con diverse insenature e porticcioli secondari e la sua importanza nell’economia dell’Attica e della Grecia in generale è una evidenza storica millenaria. Infatti fin dal V secolo a.C. è stato il porto dell’Atene classica e già da allora giocava un ruolo importante per la crescita economica e militare. Stiamo parlando del porto più grande della Grecia che è anche uno dei più grandi dell’Europa per numero di passeggeri ed è considerato il terzo porto del mondo con un traffico di oltre 20 milioni di passeggeri l’anno. Naturalmente con un traffico di circa1,4 milioni di tonnellate di merci è uno dei più grandi porti commerciali d’Europa nonché il maggiore dell’est del Mediterraneo per traffico di container.
Il Pireo è un comune dell’Attica situato a poco più di 10 km a sud-ovest del centro di Atene e una serie di sobborghi variamente articolati ne costituiscono vari centri residenziali e il porto ne rappresenta la risorsa principale e proprio tra l’anno scorso e quest’anno la disoccupazione è aumentata. Parliamo di un comune che è il più popoloso dell’Attica dopo Atene con una popolazione di circa 164. 000 abitanti su circa11 km². Si tenga conto che la sua prefettura ha 466.065 abitanti su un totale di 50 km² e insieme ad Atene e ai sobborghi attici fa parte dell’hinterland ateniese che conta circa 4.milioni di abitanti.
Il parlamento ellenico ha anche approvato il disegno di legge che dinuisce l’importo rispetto alla legislazione precedente delle pensioni modificando il sistema di calcolo e la Grecia rispetterà anche le norme di efficienza energetica dell’Ue. In pratica oltre ad aver eliminato gli ostacoli per la privatizzazione dei grandi porti eliminerà gradualmente anche le esenzioni fiscali per gli agricoltori che sono stati tutelati negli anni precedenti.