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Forex, euro-sterlina di nuovo giù dopo riunione BCE: pound in recupero con soft Brexit?
venerdì 9 dicembre 2016, di
Il cambio euro-sterlina interrompe la sua breve fase rialzista e torna a ripercorrere la strada del ribasso, nuovamente a quota 0,84.
La riunione BCE di ieri e la decisione di estendere il Quantitative Easing a tutto il 2017 hanno pesato nei confronti della moneta unica, invertendo l’inerzia di settimana fino a quel momento ad essa favorevole.
Si torna quindi a viaggiare a favore del pound che, dopo il colpo basso ricevuto da Theresa May sul rinvio al parlamento inglese della decisione riguardante la Brexit, aveva già mostrato di poter recuperare molto del terreno perso dallo scorso giugno.
In attesa di capire se si dovrà o meno passare dal Parlamento e soprattutto gli esiti ai quali questo scenario potrà condurre, la sterlina ha tutto il tempo di riprendersi e di dare forma ad una Brexit non più hard ma soft.
Vediamo come.
Forex, euro-sterlina dopo BCE e Corte suprema per il ribasso: primo target a 0,830
Il cambio euro-sterlina reagisce alla decisione di Draghi di estendere il QE scendendo da quota 0,856 fino ai minimi a 0,841 di questa mattina.
La riunione della BCE riporta quindi il cross all’interno del trend inaugurato con la vittoria di Trump. La moneta unica esaurisce la spinta di inizio settimana e la sterlina riprende il suo lento cammino di recupero, destinato ancora a continuare.
Infatti ormai è ufficiale, si parla di soft Brexit. I piani di Theresa May di accelerare il processo di uscita del Regno Unito dall’Unione Europea sono falliti, la decisione dovrà probabilmente passare dal Parlamento inglese, nonostante il ricorso tentato dal governo.
Il prossimo mese si avrà la decisione definita della Corte britannica ma, nel frattempo, la prospettiva di allungare i tempi e di mettere in dubbio la Brexit stessa, che dovrà vedersela con l’autorità del Parlamento e una decisione politica che già crea subbuglio, non può che fare bene alla sterlina.
Più la Brexit si allontana e diventa soft e più il pound inglese guadagna terreno nei confronti delle altre valute, cercando di ridurre i drastici effetti che hanno seguito il referendum britannico di fine giugno.
Come si osserva dal seguente grafico D1, la ripresa del ribasso con la candela di ieri ha permesso ad EUR/GBP di tornare al di sotto della trendline in verde, già violata in precedenza, e di testare nuovamente il livello di 50.0 di Fibonacci:
Prendendo a riferimento tutto il movimento di rialzo compiuto dal giorno della Brexit fino ai massimi storici del cambio a 0,923, i ritracciamenti ci indicano che in questo momento il cross si trova esattamente a metà del percorso di recupero.
L’affondo della scorsa settimana aveva in realtà già tagliato al ribasso questo livello, non riuscendo però ad andare oltre al supporto a quota 0,830.
Il nuovo test renderà chiara l’intensità dell’attuale inerzia ribassista, piuttosto evidente se si guarda alle ultime settimane.
A novembre EUR/GBP è infatti sceso da quota 0,90 fino allo 0,841 di questa mattina, un ritracciamento che potrebbe avere ulteriore seguito se le diatribe tra governo e Corte dovessero portare ad un allungamento ulteriore dei tempi, così come sembra.
In questa prospettiva sarà lecito attendersi un recupero del pound che porti il cambio in direzione del supporto a 0,830, il cui eventuale taglio darebbe modo di raggiungere il 61.8 di Fibonacci a quota 0,822, oltre il quale c’è solo un altro riferimento a 0,811 prima del raggiungimento dei livelli pre-Brexit.
Lo stato di salute della moneta unica potrebbe ulteriormente favorire il declino di euro-sterlina, la cui fase ribassista sarà da considerare valida finché la quotazione si terrà al di sotto di quota 0,870 e del 38.2 di Fibonacci.
In attesa del prossimo mese e delle novità sul fronte Brexit la situazione, dopo la riunione BCE, sembra essersi indirizzata a favore del pound, con la riunione Fed della prossima settimana che dovrebbe avere effetti per lo più marginali ed indiretti sul cambio EUR/GBP.
