Forex: euro-sterlina ai massimi di 15 mesi, aumenta pericolo Brexit dopo Bruxelles

Gli attentati di Bruxelles dello scorso martedì hanno accresciuto nel Regno Unito la convinzione di una possibile uscita dall’Unione Europea. Il pericolo Brexit torna a pesare sulla sterlina, insieme alle pericolose conseguenze del referendum previsto per il prossimo 23 giugno.

Il cambio euro-sterlina (EUR/GBP) sconta gli ultimi eventi e sale verso nuovi massimi che non toccava dal dicembre del 2014.

Euro-sterlina: attentati Bruxelles deprezzano la sterlina, ai massimi di 15 mesi

“Gli eventi di Bruxelles hanno portato le persone a pensare che la possibilità di una uscita del Regno Unito dalla Comunità Europea sia aumentata.”

Con queste parole, il Chief Economist della testata FxTrade, elenca uno dei due motivi secondo i quali la sterlina sta continuando a vivere un periodo di forte deprezzamento.
L’altra ragione, invece, sembra relativa quasi ad un’abitudine:

“E, da un punto di vista generale, noto che quando si vuole evitare di assumere posizioni rischiose sul mercato valutario, si propenda ad entrare short sulla sterlina.”

Di certo non si può dire che abbia torto. I percorsi al ribasso che la sterlina ha intrapreso da tempo contro Euro, Dollaro e Yen fanno della moneta britannica quasi un bene di rifugio inteso al contrario.

Il nuovo massimo stabilito a quota 0,79450 proprio nella giornata di oggi, due soli giorni dopo gli eventi di Bruxelles, è difficile pensare che possa essere un caso.

Vediamo in uno scenario di lungo termine di confrontare l’attuale situazione della sterlina con il suo passato.

Forex, EUR/GBP: analisi di lungo periodo, indietro nel 2014

Il forte e continuato trend rialzista seguito da EUR/GBP ci spinge ad un’analisi di lungo periodo del cambio, per inquadrare in miglior modo la situazione.
Prendiamo come riferimento l’andamento degli ultimi tre anni, nel seguente grafico weekly:

Il primo aspetto che si nota, guardando all’andamento degli ultimi mesi, è relativo ad una totale esplosione delle Bande di Bollinger, con il prezzo di EUR/GBP che ha ormai abbandonato la media mobile a 20 periodi da tempo, in una frenetica corsa al rialzo, dopo i minimi di fine 2015.

Osservando ulteriormente il grafico, si può notare un secondo aspetto interessante, evidenziato dalle due linee rosse.
Il cambio EUR/GBP da alcune settimane scambia nell’area compresa tra 0,776 e 0,803, ovvero sugli stessi livelli a cui ha quotato da maggio a novembre del 2014.

Il ritorno in questa forte area di accumulazione di lungo periodo rappresenta un importante metro di valutazione se si vuole credere ad una sosta del trend rialzista.
EUR/GBP inoltre ha da poco raggiunto la media mobile a 200 periodi, la linea bianca tratteggiata, che con il suo lento incedere tende ad attirare a se nel lungo termine il prezzo, cosa che le è riuscita proprio oggi.
Senza dimenticare che la media mobile a 200 periodi svolge una importante funzione di supporto/resistenza nel lungo periodo.

I due oscillatori presenti al di sotto del grafico sottolineano la situazione estrema che il cambio sta vivendo.
L’indicatore ATR (Average True Range), che misura la volatilità, è su livelli sostenuti da molto tempo ed è ormai prossimo ai livelli più alti registrati da EUR/GBP negli ultimi tre anni.
L’RSI (Relative Strenght Index), indice che riporta la forza relativa del cross, è sulla soglia dell’ipercomprato, dopo tre anni nei quali si è mantenuto ampiamente al di sotto.

La situazione è estrema e le indicazioni di un tregua per il trend di lungo periodo non mancano. Chissà che non sia proprio il prossimo giugno il momento di un ritorno di EUR/GBP alla normalità.