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Forex: euro/dollaro scenderà a 1,15 entro fine 2015 secondo Unicredit

giovedì 11 dicembre 2014, di Nicola D’Antuono

Ormai si sprecano le raccomandazioni di vendita sul tasso di cambio euro/dollaro, che tre giorni fa ha toccato il minimo più basso da agosto 2012 a 1,2247 registrando poi un rimbalzo tecnico fino in area 1,25. Banche d’affari e broker internzionali sono convinti che il gap di competitività tra le economie dell’Eurozona e degli Stati Uniti si stia allargando a macchia d’olio, chiaramente a favore della prima potenza economica mondiale, mentre le rispettive banche centrali stanno perseguendo obiettivi di politica monetaria completamente differenti.

Da un lato c’è la BCE, che da maggio scorso ha tagliato i tassi di interesse allo 0,05%, i tassi sui depositi overnight a -0,2% e lanciato un robusto programma di credit easing (fatto di aste T-Ltro, acquisti di Abs e covered bond); dall’altro troviamo la FED sempre meno accomodante, che ha già azzerato il piano di acquisto titoli da oltre mille miliardi all’anno che andava avanti dallo scoppio della crisi finanziaria generata dal crack di Lehman Brothers. Inoltre, mentre la FED si prepara ad avviare la stretta sui tassi nel 2015, la BCE dovrebbe lanciare il suo piano di quantitative easing.

Secondo gli specialisti di Unicredit, che due giorni fa hanno presentato l’Outlook 2015, il dollaro americano è destinato a rafforzarsi ancora nei prossimi mesi in scia alle aspettative di aumento dei rendimenti negli USA. Il Dollar Index, che misura l’andamento del biglietto verde nei confronti di un paniere composto da 6 valute, si è apprezzato del 12% nella seconda parte dell’anno. Gli esperti della banca di Piazza Cordusio ritengono che il tasso di cambio euro/dollaro scenderà a 1,15 entro la fine del 2015. Tuttavia non sono convinti che la BCE metterà realmente in atto il piano di QE.

Gli specialisti della banca milanese ritengono che Mario Draghi & Co. guarderanno con grande attenzione alle dinamiche legate all’inflazione e al cambio. Secondo Unicredit, se la crescita inizierà ad essere soddisfacente e l’inflazione tornerà a salire, “la BCE potrebbe restare in disparte e minacciare di avviare un QE sui titoli di debito sovrano senza di fatto mai farlo”. Ad ogni modo Unicredit si aspetta che l’Eurotower aumenti significativamente il suo bilancio, estendendo gli acquisti anche ad altri asset del settore privato già a inizio 2015.

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