Forex: euro/dollaro mette nel mirino il target di 1,20. QE sempre più vicino

Nelle ultime sedute della scorsa ottava sul mercato delle valute si è assistito nuovamente a un trend discendente dell’euro nei confronti delle monete più importanti, in particolare rispetto al dollaro statunitense. A spingere al ribasso la moneta unica sono stati i rumors relativi a una richiesta effettuata dalla BCE alle banche commerciali continentali di incrementare le i fondi-extra per far fronte a potenziali perdite derivanti dal lancio del quantitative easing sui titoli di stato. Queste indiscrezioni hanno fatto aumentare le aspettative su un imminente lancio del QE in Europa.

Il governatore dell’Eurotower Mario Draghi non ha mai negato che questa ipotesi sia da tempo sul tavolo dei tecnici della BCE e pronta ad essere utilizzata in caso di necessità. Tuttavia, con l’inflazione che resta ancorata allo 0,3% e la crescita economica praticamente al palo, il lancio di un piano di QE in tempi brevi appare sempre più probabile. L’effetto sarebbe quello di svalutare massicciamente l’euro, per sostenere il più possibile il motore dell’export che da solo vale più della metà del risultato economico dell’intera Eurozona.

Sul forex il tasso di cambio euro/dollaro ha aggiornato nuovi minimi di periodo a 1,2220, grazie anche alla forte ripresa delle borse con le quali la moneta unica sembra aver instaurato una significativa correlazione inversa. La quotazione è ai minimi da oltre due anni e continua ad avvicinarsi alla soglia target identificata da broker e banche d’affari di fama internazionale intorno a 1,20 per fine 2014. Gli analisti finanziari ritengono che il cambio euro/dollaro sia destinato a deprezzarsi ancora nel prossimo biennio, complice l’avvio della stretta sui tassi della FED attesa per metà 2015 e il mantenimento della politica monetaria ultra-espansiva della BCE.