Forex: euro/dollaro ai massimi da oltre un mese verso 1,37, in attesa dei non-farm payrolls

Il tasso di cambio euro/dollaro continua a salire senza incontrare grosse difficoltà e ieri ha toccato un nuovo massimo a un mese a 1,3677. Stamattina è in corso una fase di consolidamento con bassa volatilità, ma la sensazione è che nelle prossime ore assisteremo a un nuovo forte movimento direzionale in concomitanza con l’uscita del dato macro americano relativo ai non-farm payrolls, ovvero le nuove buste paga erogate negli Stati Uniti nel settore non agricolo. Il cambio resta ancora debole, nonostante gli ottimi dati del pil preliminare USA del terzo trimestre (rivisto al rialzo da +3,6% da +2,8%, oltre le attese di +3,1%) e delle richieste settimanali di sussidi per la disoccupazione, diminuite più del previsto.

Ora c’è grande attesa per la pubblicazione del report occupazionale USA, in quanto un dato sorprendentemente positivo dei non-farm payrolls, e magari del tasso di disoccupazione, potrebbe far crescere le aspettative degli investitori circa un imminente avvio del tapering, ovvero la riduzione del piano di stimoli monetari che la FED ha lanciato 5 anni fa e che oggi viaggia a un ritmo mensile di 85 miliardi di dollari. Alcuni economisti ritengono che dalla riunione della Federal Reserve del 17 e 18 dicembre potrebbe arrivare la sorpresa: il lancio del tapering, dopo diversi rinvii negli ultimi mesi.

Intanto ieri a Wall Street i principali indici azionari hanno chiuso in calo proprio sui timori che la FED possa avviare a breve la exit strategy, riducendo gradualmente il piano di quantitative easing nei prossimi mesi. Sul forex il tasso di cambio euro/dollaro presenta un quadro tecnico molto positivo, che potrebbe migliorare ulteriormente in caso di breakout deciso della resistenza di 1,37. A quel punto i prezzi dovrebbero andare a testare i top di 1,3832 dello scorso 25 ottobre e aggiornare i livelli più alti da oltre due anni. La negatività sul cambio tornerebbe solo in caso di breakout esplosivo del supporto di 1,3520, che aprirebbe le porte a un forte calo verso 1,34 prima e 1,33 poi.