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Forex: ecco perché l’euro sopravviverà secondo M&G Investments
mercoledì 28 agosto 2013, di
Fino all’estate del 2012 erano tanti gli analisti finanziari che avevano profetizzato la fine dell’euro nel giro di qualche anno o addirittura pochi mesi. Tra questi c’era anche il team di M&G Investments, casa d’affari britannica leader nel settore dell’asset management. Tuttavia, ora la situazione è radicalmente cambiata e ormai nemmeno M&G ritiene probabile il collasso della moneta unica. Anthony Doyle, gestore del reddito fisso per M&G, ricorda che dal lancio dell’euro nel 1999 sono stati fatti grossi sforzi per sostenere l’unione monetaria da parte dei vari paesi membri e della BCE.
Tuttavia, l’esperto sottolinea che restano da compiere ancora passi fondamentali per dare maggiore stabilità all’area euro. Secondo Doyle, "un’unione monetaria di successo richiede un’integrazione non solo economica, ma anche politica". L’esperto di M&G ritiene che le autorità europee dovrebbero accettare "maggiori limiti all’autonomia politica". Doyle, però, non si aspetta grossi passi in avanti in questa direzione nel breve termine. L’esperto è convinto che per avere un’Europa più stabile sia necessario un reale processo di convergenza economica.
Doyle sottolinea come il mix tra domanda interna debole, politiche di austerity, bassi salari e alta disoccupazione non fa altro che provocare tensioni sociali ed elevati costi politici. Qualche segnale di ripresa, però, inizia a intravedersi, anche se è ancora presto per parlare di un’uscita definitiva dal tunnel della crisi. Considerando il miglioramento degli indici Pmi manifatturiero e dei servizi, della produzione industriale e della fiducia dei consumatori, è probabile che nel secondo semestre ci sia una crescita positiva.
Il gestore di M&G ricorda, però, che "l’Europa non è ancora in salvo", anche se la BCE ha dimostrato finora di voler davvero salvaguardare a tutti i costi l’integrità dell’area euro. Secondo l’esperto a tenere unita l’Uem è anche la mancanza di valide alternative: per i paesi periferici e l’Irlanda il costo di un’uscita dall’euro sarebbe troppo alto rispetto ai benefici attesi. Doyle si aspetta un’accelerazione del processo di convergenza e integrazione dopo le elezioni politiche tedesche di fine settembre.