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Forex: cambio Euro/Dollaro sotto 1.30 prima dei market mover USA
giovedì 25 ottobre 2012, di
Il cambio Euro/Dollaro ha messo il freno dopo i resoconti della FOMC. Gli analisti avevano preventivato che nessun cambiamento sarebbe stato annunciato, visto che si trattava del primo intervento dopo il lancio del Quantitative Easing 3.
Cauto ottimismo quello espresso dalla Federal Reserve riguardo all’economia USA e, come previsto, è stata confermata l’intenzione di mantenere il tasso di interesse tra lo 0 e lo 0.25%.
A questo punto i mercati vivono un momento di confusione, dovuta anche in parte alla fuga di notizie riguardo ad un possibile accordo tra Grecia e Troika. Se le voci fossero confermate, allora potremmo sicuramente assistere ad un rally dell’Euro.
I dati di oggi dall’Eurozona sono stati piuttosto deludenti, a breve avremo i dati dagli Stati Uniti.
– Per conoscere i dati macro in pubblicazione dagli Stati Uniti: Calendario Economico del 25 ottobre, su Forexinfo.it
EUR/USD: aspetti tecnici
– Durante la sessione asiatica il cambio Euro/Dollaro ha viaggiato verso l’alto, testando più volte la linea psicologica del 1.30 e rimanendo attorno alla zona durante la sessione europea. Attualmente il cambio EUR/USD è scambiato nel range tra 1.30 e 1.2980.
– La coppia sta testando l’importante soglia psicologica del 1.30, quindi la prossima resistenza a rialzo potrebbe essere quella del 1.3060
– A ribasso, il prossimo supporto è individuabile attorno alla linea del 1.2960
Sentiment
Fattori che influenzano il sentiment sul cambio Euro/Dollaro:
– La Federal Reserve sostiene che l’economia USA stia mostrando segni di miglioramento;
– La questione della Grecia irrita i mercati impazienti di conoscere l’esito delle consultazioni con la Troika, come già ripetuto, la questione greca va avanti da mesi e spesso sono state riportate notizie non troppo aderenti alla realtà, ma se la notizia del possibile accordo raggiunto fosse vera, l’Euro potrebbe cominciare a crescere;
– Rallentamento della produzione manifatturiera in Germania;
– Downgrade della Spagna, operato da Moody’s la scorsa settimana;
– Meccanismo di supervisione bancaria: altro elemento di incertezza dall’Eurozona.

