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Forex: allarme Draghi sulla zona euro, mentre EUR/USD resta in congestione

venerdì 18 novembre 2011, di Nicola D’Antuono

Wall Street ieri ha chiuso in forte calo con l’indice S&P500 che ha perso l’1,68%, mentre il Nasdaq ha chiuso con una perdita del 2,25%. Stamattina Tokyo ha perso più di un punto percentuale, mentre le borse europee hanno cominciato la seduta in territorio negativo. Resta elevata la tensioni sui bond sovrani europei, dopo che ieri i titoli francesi e spagnoli hanno toccato record storici contro i Bund tedeschi rispettivamente sopra 200 punti base e 500 punti base. Lo spread Btp-Bund, invece, sembra essersi stabilizzato in area 500 bp. Secondo l’agenzia di rating Fitch il nuovo governo italiano in pectore, targato Mario Monti, è credibile e potrà essere una sorpresa positiva per i mercati. Tuttavia, secondo il governatore della BCE, Mario Draghi, i rischi al ribasso nella zona euro sono aumentati.

Gli investitori stanno liquidando buona parte delle attività finanziarie denominate in euro, preferendo soprattutto yen e dollari americani in questa delicata fase di mercato. Intanto, oggi pomeriggio sarà da seguire l’indicatore anticipatore a ottobre negli Stati Uniti (ore 16), atteso in crescita dello 0,5% su base mensile. Non ci sono, invece, dati macroeconomici europei importanti attesi durante la mattinata.

Sul Forex il cambio euro/dollaro resta in congestione tra 1.3550 e 1.3420 (come si evince dal grafico a 4 ore in basso). Il breakout di uno dei due estremi del box dovrebbe generare una forte esplosione della volatilità e dei prezzi, dando il via a un movimento direzionale importante. Se ciò avverrà al rialzo, cioè sopra 1.3550, allora potremmo attenderci un allungo fino a 1.36 – 1.3630 entro oggi; se, invece, il breakout dovesse avvenire al ribasso, cioè sotto 1.3420, allora il target “naturale” diventerebbe 1.3360-50.

Per quanto riguarda euro/yen, i prezzi restano poco sopra 103.60 e quindi non lontani dal supportone di 103.40. La forza dello yen sta aumentando nelle ultime ore, tanto che anche dolaro/yen ha subito un contraccolpo con una discesa fino in area 76.70. Il cambio euro/yen, in caso di breakout di 103.40, dovrebbe scendere con forza fino a 103 – 102.80 già entro oggi. Soltanto un ritorno deciso sopra 104.20-30 aprirebbe la strada a un rimbalzo tecnico fino a 104.80 – 105.

Sul Forex il cable continua ad impattare contro le resistenze di area 1.5810-20, rischiando così un contrattacco dei venditori più deciso in grado di riportare le quotazioni subito a 1.5750 e poi magari anche verso i minimi di periodo di 1.5690. La sensazione è che a fare la differenza, in positivo o in negativo, sarà il sentiment di mercato e quindi la percezione al rischio degli investitori. Tra le commodity, l’oro ieri ha effettuato il breakout ribassista di 1735$ scendendo fino a 1710$ l’oncia, ma ora ha recuperato in area 1725$/oz. Il petrolio Wti resta in area 99$ al barile.

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