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Forex: Euro/Dollaro super-volatile tra caos Grecia e rebus tassi USA
mercoledì 10 giugno 2015, di
Il tasso di cambio euro/dollaro continua a mostrare una spiccata volatilità sui mercati valutari, a causa della grande incertezza che ruota intorno alla Grecia e sulle strategie di politica monetaria della Federal Reserve. Da inizio mese il cambio si muove in un range di circa 500 pip, mostrando escursioni di prezzo giornaliere praticamente sempre superiori ai 150 pip. Il saliscendi degli ultimi giorni è senza dubbio il sintomo di un grande nervosismo tra i trader valutari, che tendono a reagire con grande fervore alle notizie di matrice macroeconomica.
La Grecia resta uno dei temi caldi del momento dopo che il paese ha ottenuto lo slittamento del pagamento di tutte le rate di giugno alla fine del mese, quando dovrà pagare circa 1,6 miliardi di euro per far fronte ai propri debiti nei confronti dei grandi creditori internazionali (in primis il Gruppo di Bruxelles, nel quale spicca la presenza del Fondo Monetario Internazionale). Molti broker e banche d’affari ritengono che il paese sia sempre a rischio default, mentre appare poco probabile un’uscita dall’euro.
Dall’altra parte dell’Oceano continua a tenere banco il rebus tassi negli Stati Uniti, dove la Federal Reserve sembra sempre più intenzionata a rimandare l’aumento del costo del denaro a fine anno o a inizio 2016. L’ultimo dato relativo ai non-farm payrolls, decisamente superiore alle attese, fa pensare che l’economia americana sia sempre in salute nonostante la contrazione del pil nel primo trimestre (-0,7%) dovuta per lo più a fattori tecnici contingenti. Sul forex il cambio euro/dollaro dovrebbe continuare a muoversi poco sopra 1,10 da qui a fine mese.
La maggior parte degli analisti del mercato valutario ritiene che il cambio sia destinato a perdere ancora valore nel medio-lungo periodo, raggiungendo entro fine anno quantomeno i bottom di area 1,0460 toccati il 13 marzo scorso. Da un punto di vista tecnico è possibile scorgere un’ampia area di vendita tra 1,14 e 1,15, dove sono posizionati al ribasso una miriade di trader di breve periodo. Difficile pensare a un superamento deciso di area 1,15, oltre la quale il quantitative easing della BCE diventerebbe poco efficace per risollevare le sorti dell’economia dell’Eurozona.