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Forex: Euro-Dollaro prova a tenere quota 1,38. Attesa per il meeting della FED di fine mese

lunedì 28 ottobre 2013, di Nicola D’Antuono

La nuova ottava è iniziata all’insegna della cautela sui mercati finanziari. Sul forex il tasso di cambio euro-dollaro riparte da quota 1,38, dopo che venerdì era riuscito ad aggiornare i livelli più alti da novembre 2011 a 1,3832. Secondo gli analisti tecnici potrebbe esserci un lieve ritracciamento dei prezzi dai top di periodo, ma il movimento rialzista potrebbe non essersi ancora concluso. Ormai si parla da tempo di un obiettivo tecnico a 1,40, che potrebbe addirittura essere aumentato a 1,4250, ovvero l’area di resistenza toccata per l’ultima volta sul finire di ottobre 2011.

La sensazione è che un nuovo robusto movimento dei prezzi si avrà in concomitanza del meeting del Fomc, dal quale però gli investitori non si attendono novità significative sull’avvio del tapering. Nelle ultime settimane, complice lo shutdown, la crisi fiscale e dati macroeconomici americani poco soddisfacenti, il mercato ha iniziato a scontare l’avvio della riduzione degli stimoli monetari solo a partire dal prossimo anno.

Tra l’altro Charles Evans, numero uno della FED di Chicago, ha dichiarato che per il tapering bisognerà attendere ancora un po’, in quanto sarà necessario valutare con calma i danni provocati dalla chiusura del governo Usa nella prima parte di ottobre. Gli esperti credono che la FED avvierà il tapering solo a partire dal primo trimestre del 2014, quando a capo dell’istituto monetario di Washington ci sarà il nuovo governatore Janet Yellen. Il mantenimento del programma di quantitative easing della FED da 85 miliardi di dollari al mese sta però facendo crollare il dollaro americano.

Il biglietto verde resta debole anche nei confronti di yen, sterlina e franco svizzero. Inoltre, la sua estrema debolezza sta rivitalizzando le quotazioni dell’oro, che venerdì hanno superato 1.350 dollari l’oncia. Un effetto positivo del rinvio a oltranza del tapering si è avuto sui rendimenti dei T-Bond Usa, scesi sui minimi degli ultimi tre mesi in area 2,5% dopo che a inizio settembre i tassi orbitavano pericolosamente in area 3%.

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