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Forex: Draghi ha fatto a pezzi l’Euro?
venerdì 6 settembre 2013, di
Ieri, durante il suo discorso, Mario Draghi ha fatto a pezzi la moneta unica. I cambi con l’Euro hanno preso la via del ribasso, e in particolare il cambio Euro/Dollaro partendo da 1.3223 è arrivato a schiantarsi in zona 1.3110, il minimo di circa 4 mesi.
È interessante notare che la reazione immediata è iniziata già durante la conferenza stampa della Banca Centrale Europea, quasi un’ora dopo l’annuncio della decisione di lasciare i tassi di interesse invariati allo 0.50%.
Cos’ha detto Draghi per far collassare l’Euro?
Come era stato previsto, la BCE ha deciso di portare avanti la strategia della forward guidance, sottolineando il proprio impegno nel voler mantenere i tassi di interesse bassi per un "periodo esteso di tempo".
Tuttavia, quando un giornalista ha chiesto cosa pensasse il consiglio direttivo sui tassi di interesse, Draghi ha ammesso che la board BCE, durante il meeting di ieri, ha discusso la possibilità di un nuovo taglio sui tassi di rifinanziamento.
Secondo le parole di Draghi, l’economia della zona Euro è sulla buona strada, ma la ripresa è ancora troppo debole perché si possa escludere la necessità di un nuovo taglio ai tassi di interesse. Inoltre, visto che la stabilità fiscale continua ad essere una preoccupazione per l’area Euro, Draghi ha fatto notare che i membri della Board sono piuttosto inclini ad un taglio.
Quali sono le condizioni perché la BCE tagli i tassi?
La risposta si cela per buona parte nei mercati valutari. Draghi ha specificato che la BCE è "pronta ad intervenire" in caso di movimenti non garantiti dei mercati, come ad esempio l’aumento dei costi di prestito interbancario o il lievitare dei rendimenti sui titoli periferici.
L’inflazione non sarà un problema, come sempre del resto, poiché la BCE prevede un aumento dell’1.5% per quest’anno, solo lievemente superiore all’1.4% precedentemente stimato.
Bisogna ricordare che la Banca Centrale Europea ha un approccio decisamente cauto nei confronti della crescita economica della regione Euro. Pur avendo alzato le previsioni sul Pil, Draghi non ha esitato nel dare enfasi ai rischi di "downside" che minacciano il futuro dell’Eurozona e, inoltre, la BCE ha abbassato le stime di crescita per il 2014, portandole da 1.1% a 1.0%.
Quali sono gli effetti sull’Euro?
Con la BCE che si impegna a mantenere i tassi di interesse al minimo storico per un lungo periodo, potrebbe volerci un po’ prima di vedere nuovi elementi catalizzatori che spingano al rialzo la moneta unica.
L’impegno della BCE a mantenere i tassi di interesse bassi dovrebbe mantenere il cambio Euro/Dollaro sotto forti pressioni, mentre la Federal Reserve si prepara al tapering.
| Traduzione di Federica Agostini. Fonte: Piponomics |