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Fisco: entro il 21 dicembre 2012 accordo anti-evasione tra Italia e Svizzera

lunedì 19 novembre 2012, di Daniele Sforza

C’è fiducia da parte delle autorità svizzere per concludere l’accordo "anti-evasione" con l’Italia entro il 21 dicembre 2012. Il fisco fa un altro passo contro gli evasori delle tasse, già compiuto da diversi Paesi europei.

Sui depositi un’aliquota simile a quella dei Paesi di provenienza

Prima ci furono Austria, Germania e Gran Bretagna, poi seguiranno Italia e Grecia, gli ultimi due Paesi che troveranno entro la fine dell’anno un accordo con la Svizzera per regolarizzare i conti dei depositari sui quali verrà poi applicata una tassa e una regolamentazione più severa.

"Sono fiducioso che si arrivi a un testo comune entro la fine dell’anno", ha dichiarato il responsabile Divisione Mercati della Segreteria di Stato svizzera per le questioni finanziarie internazionali, Oscar Knapp. Complici anche le lunghe festività che vi saranno dal 22 dicembre 2012 al 1° gennaio 2013, si prefigura dunque un accordo entro e non oltre il 21 dicembre 2012.

Il perfetto prototipo dell’evasore fiscale italiano andrebbe così a decadere una volta stabilito l’accordo tra il Paese elvetico e l’Italia.

Che cosa succederà una volta trovato l’accordo? Come succede già per altri Paesi, i capitali depositati in Svizzera verranno tassati con un’aliquota simile a quella dei Paesi di provenienza: di contro, tuttavia, i clienti potranno mantenere l’anonimato.

La procedura, una volta raggiunto l’accordo tra le due delegazioni, dovrà poi essere ratificata da entrambi i governi, ma Knapp ha dichiarato che i negoziati stanno proseguendo bene e che ci sono già molti punti in comune.

Si concluderebbe così una delle manovre anticipato dal ministro dell’Economia Vittorio Grilli, che già a suo tempo aveva comunicato l’intenzione di chiudere la trattativa entro la fine dell’anno, allo scopo di recuperare maggiore gettito dai capitali depositati illegalmente in conti esteri.

Oltre all’Italia e alla Grecia, inoltre, stanno avvenendo dei contatti anche con Paesi appartenenti all’Unione europea e non, anche se si stanno riscontrando alcuni problemi per l’intesa con la Germania, in cui si discute sulla eccessiva morbidezza dei termini dell’accordo che favoriscono ancora gli evasori a discapito dei contribuenti onesti.

Nulla di fatto invece per la "lista Lagarde", ovvero quell’elenco di cittadini greci che dispongono di conti bancari segreti in Svizzera e che 2 anni fa l’ex ministro delle Finanze greco, Giorgos Papacostantinou, consegnò all’ex ministro delle Finanze francese, ora direttore del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde. Lo ha riferito il portavoce della Segreteria di Stato elvetica Mario Tuor.

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