Legge di stabilità 2013: le detrazioni sul mutuo escludono altri bonus

Secondo le regole introdotte dalla legge di stabilità 2013 chi usufruisce degli sconti fiscali legati al mutuo sulla prima casa non potrà beneficiare di altri bonus. Infatti la nuova manovra finanziaria fissa un tetto di 3mila euro per le detrazioni in campo fiscale; ciò significa che chi detrae dal proprio reddito gli interessi passivi sul mutuo della propria abitazione raggiungerà questo tetto senza poter accedere ad altri benefici fiscali.

Attualmente il fisco dà la possibilità ai contribuenti di abbattere il peso di determinate spese grazie ad uno sconto sottoforma di detrazione fiscale in sede di dichiarazione dei redditi annuale.
Nella maggior parte dei casi si sottrae dall’Irpef il 19% della spesa con un limite massimo che varia a seconda del tipo di spesa. Queste detrazioni riguardano: spese scolastiche dei figli, assistenza per anziani o disabili, assicurazioni, donazioni ad associazioni benefiche e interessi passivi sul prestito per la casa. Solo le spese sanitarie restano escluse da questo calcolo, anche se valgono comunque i 250 euro di franchigia.

Fino ad oggi era possibile detrarre le spese per interessi relative il mutuo della casa fino a un tetto di 4.000 euro, ciò significa che si poteva risparmiare fino a 760 euro pari al 19%. Adesso, invece, abbassando il tetto a 3.000 euro il risparmio massimo sarà di 570 euro, sempre escludendo eventuali ulteriori spese deducibili.

Tra i provvedimenti della legge di stabilità quelli relativi al fisco sono certamente tra quelli più criticati. Federconsumatori attacca a testa bassa il ddl e calcola che almeno 3,2 milioni di famiglie italiane saranno colpite da questo provvedimento. Infatti è molto probabile, quasi certo, che chiunque abbia acceso un prestito per l’acquisto della prima casa raggiunga il tetto di 3 mila euro di detrazioni, perdendo così altri benefici fiscali.