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Fiscal cliff: salta il piano Boehner. Tensioni sui mercati. Sempre più vicini al precipizio?
venerdì 21 dicembre 2012, di
Niente da fare. Nessun voto per il piano della speaker John Boehner, la Camera degli Stati Uniti ha annullato la seduta prevista per ieri sera per mancanza dei voti necessari per l’approvazione. Non sarà votato nessun provvedimento fino a dopo le festa di Natale. Ma lo spettro del fiscla cliff è sempre più vicino, tra circa 10 giorni scatterà il nuovo anno che, in mancanza di un accordo sul fiscal cliff, porterà un aumento consistente delle aliquote e un abbassamento della spesa pubblica. Il Presidente degli Stati Uniti Obama ha a disposizione le giornata di oggi e questo fine settimana per cercare di concludere un accordo che permetta agli americani e ai mercati mondiali di passare un Natale sereno.
Piano Boehner
Il piano presentato dallo speaker della Camera Boeher prevedeva che, in caso di mancato accordo sul fiscal cliff, l’aumento delle tasse a gennaio avrebbe colpito solo i contribuenti americani che guadagnano più di un milione di dollari. Ma il progetto è naufrato alla Camera dove non c’erano i numeri necessari al voto. Grande sconfitta per Boehner; il fallimento del piano rappresenta anche uno schiaffo personale per l’esponente repubblicano, che dimostra così di non saper richiamare all’ordine i suoi. Episodio, questo, che potrebbe costare a Boehner la riconferma a speaker della Camera e a interlocutore privilegiato con la Casa Bianca per l’approvazione del fiscal cliff. "Ora sta a Obama lavorare con il leader della maggioranza in Senato, il democratico Harry Reid, a un piano per evitare il fiscal cliff", ha affermato laconico Boehner.
Fiscal cliff
I tempi, ormai, sono davvero stretti. Lo spettro del fiscal cliff incombe sul Natale degli americani, consapevoli che in mancanza del tanto atteso accordo il nuovo anni inzierà con una pesante stretta. La Casa Bianca si dice intenzionata ad evitare ad ogni costo l’aumento delle tasse per il 98% dei contribuenti e per il 97% della piccola imprenditoria americana. Tra 10 giorni entreranno in vigore i tagli automatici alla spesa pubblica e un consistente aumento delle tasse per la maggior parte dei cittadini. In sostanza se non si troverà un accordo sul fiscal cliff dal primo gennaio del 2013 gli americani si troveranno aliquote più alte per circa 2.200 dollari l’anno.
Reazione mercati e impatto sull’economia
L’ultima seduta di Wall Street prima di Natale è segnata dalla preoccupazione per il mancato accordo sul fiscal cliff. Preoccupati anche i mercati europei con Milano in rosso e lo spread in lieve aumento. Anche Tokyo si lascia influenzare dal braccio di ferro tra repubblicani e democratici sul fiscal cliff e chiude in negativo per il secondo giorno di fila.
In mancanza di una soluzione sul fiscal cliff le tasse aumenteranno per i contribuenti e per le piccole e medie imprese; inoltre i fondi stanziati per finanziare diversi programmi federali saranno tagliati. Secondo alcuni analisti le conseguenze del fiscla cliff, che si abbatterebbe sull’economia americana con un impatto pari al 3-4% del Pil del Paese, sarebbe fortemente negativo. Secondo il Congressional Budget Office l’entrata in vigore del tagli previsti dal fiscal cliff provocherebbe una recessione nel Paese. Di certo, l’impatto sui mercati finanziari e sull’economia reale sarebbe pesante, visto anche la persistente debolezza dell’economia americana. Altri esperti più ottimisti, ritengono, invece, che i danni causati dal fiscl cliff sarebbero più contenuti di quanto i contribuenti e gli investitori stiano pensando.