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Financial Times: Grilli in classifica tra i ministri migliori, ma il primo è...
giovedì 22 novembre 2012, di
Da ormai sette anni, il Financial Times stila la classifica dei migliori ministri delle Finanze d’Europa: primo in classifica del 2012 è il tedesco Wolfgang Schäuble, ma anche l’Italia si difende, con Vittorio Grilli all’ottavo posto. Ultima, invece, la Spagna e il ministro Luis de Guindos.
La classifica del Financial Times
La classifica del Financial Times prende in considerazione i 19 paesi economicamente più influenti d’Europa classificandone ministri in base a tre parametri: le abilità dimostrate in campo economico, in campo politico e la credibilità.
La grande novità di quest’anno, secondo il giornale inglese, è proprio la performance del ministro Italiano Vittorio Grilli che si aggiudica l’ottavo posto in classifica contro il 18° raggiunto lo scorso anno dal ministro Tremonti, penultimo prima del greco Venizelos.
Primo della lista
Wolfgang Schäuble è uno dei leader europei più longevi del vecchio continente ed ha resistito ai vertici del sistema politico per oltre tre decadi. Scrive il FT: "Più di ogni altro ministro delle finanze, Schauble ha articolato la migliore visione per un’Europa più integrata". Nonostante le controversie relative alla gestione della crisi, la Germania è stata l’ancora di salvezza per la stabilità europea e il ruolo di Schauble è stato quanto mai "costruttivo".
E’ certo che il podio a Schauble non possa piacere a tutti, soprattutto se si pensa all’atteggiamento gelido con quale la Germania tratta le questioni relative alle misure di austerity e in materia di bilanci.
La new entry
Per quanto sia discutibile il primo posto, scrive poi il giornale, è molto rilevante il "balzo" in classifica compiuto da paesi che, fino all’anno passato, erano stati considerati marginali. Ebbene, parliamo proprio dell’Italia. L’ottavo posto conquistato dal ministro Grilli fa storcere il naso a qualcuno, ma scrive il FT: è cresciuta la stima nei confronti del ministro italiano che ha "adottato le misure necessarie ad impedire che l’Italia fosse la nuova vittima della crisi del debito, nonostante sia ministro soltanto dallo scorso luglio".
Meglio e peggio
Meglio dell’Italia fa l’Irlanda, due anni fa ultima della lista, oggi al quinto posto. Se anche l’economia irlandese non sia propriamente ripresa, il ministro Michael Noonan ha mostrato "meticolosa aderenza ai programmi per il salvataggio, garantendosi le concessioni necessarie dai creditori per risollevare le sorti del suo paese".
Peggio, invece, il Regno Unito con George Osborne al quindicesimo posto, mantenuto soltanto "per aver preservato l’economia con un piano di austerity", ma troppo lontano e distante dal discorso Europeo.
Gli ultimi in classifica
Se è vero che gli ultimi saranno i primi e che ciò che rende un bravo ministro è il tempo, allora Grecia e Spagna hanno ancora la possibilità di scalare la classifica per arrivare in vetta.
Yannis Stournaras, ministro della Grecia, è classificato diciassettesimo, nonostante gli sforzi e il poco tempo avuto a disposizione, l’economia ellenica è in profonda recessione e il suo futuro all’interno dell’Eurozona continua ad essere messo in discussione (come poteva essere altrimenti?).
Ultimo in classifica, lo Spagnolo Luis de Guindos, il quale dovrà convincere gli economisti e i mercati finanziari che l’economia spagnola possa ripartire evitando che il futuro nell’Eurozona diventi più amaro di quanto non sia già.