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Financial Times: Bruxelles a pugno duro sul Monte dei Paschi, a rischio i Monti Bond

lunedì 29 luglio 2013, di Vittoria Patanè

Bruxelles chiede che il Monte dei Paschi di Siena sia sottoposto a misure più dure prima di approvare i 3.9 miliardi di euro di Monti bond.

L’Antitrust europea ha detto all’Italia che il piano di ristrutturazione proposto per la banca è troppo leggero, soprattutto riguardo al pagamento esecutivo, al taglio dei costi e al trattamento dei creditori. A dirlo è una fonte privata sentita dal Financial Times.

Joaquìn Almunia, commissario europeo che vigila sui bailouts della banca, ha detto al Ministro delle Finanze Fabrizio Saccomanni che senza “urgenti” cambiamenti, l’UE potrebbe lanciare un’accurata indagine, della durata di sei mesi, che potrebbe concludersi con l’imposizione di sanzioni o con il rimborso forzato del prestito statale da 3.9 miliardi.

In una lettera datata 16 luglio, Almunia ha scritto che la sua prima preoccupazione riguarderebbe la redditività della banca, ma ha anche aggiunto: “per consentire alla banca di ripristinare la redditività, il piano di ristrutturazione già presentato deve ancora essere migliorato".

Andando più sullo specifico le preoccupazioni di Bruxelles includerebbero il taglio dei costi e l’aspettativa di profittabilità, i criteri prudenziali di accantonamento della banca per far fronte alle perdite, l’attività di trading, l’esposizione al debito sovrano.

Un attento scrutinio da parte dell’Unione Europea su MPS potrebbe riaccendere l’interesse anche sull’intero sistema bancario italiano. Roma infatti ha concesso miliardi in prestiti che potevano essere utilizzati per creare un sistema più equo, evitando così la nazionalizzazione di MPS a causa dello scandalo esploso 18 mesi fa e che ha coinvolto gli alti vertici della banca.

Gli ostacoli posti dall’Unione sul salvataggio di MPS potrebbero portare tensioni sul governo italiano dato che il Partito Democratico che sta alla maggioranza è anche molto legato all’istituto. La Banca d’Italia, guidata da Mario Draghi fino al suo trasferimento alla BCE nel 2011, sta a sua volta rispondendo alle accuse riguardanti la qualità della sua supervisione.

Nella sua lettera, il commissario Almunia considera poi “considerevolmente gonfiate” le precedenti stime del Ministro Saccomanni riguardanti una perdita di 5000 posti di lavoro se MPS fosse costretta a rispettare condizioni che forzassero la banca a tagliare le attività di "trading proprietario" e svalutare gradualmente l’esposizione al debito sovrano a 320 milioni di euro.

Contestate anche le parole di Roma sulla possibile fine del progetto LTRO, considerato dagli Italiani un “ulteriore limite” che dovrebbe essere calcolato nel conteggio del prestito e delle sanzioni.

“ Il cosiddetto impegno LTRO è una descrizione della situazione fattuale e non rappresenta nessun vincolo per la banca” ha detto Alminia. “Sarebbe più rilevante invece che MPS desse chiarimenti e si impegnasse nella riduzione che sarà necessaria per la redditività una volta che il piano LTRO sarà concluso”.

Un altro punto che preoccupa Bruxelles sarebbero gli alti stipendi dei manager, la cui riduzione è una condizione necessaria per ottenere l’approvazione della Commissione europea sui Monti Bond.

Le remunerazioni dei vertici sarebbero infatti “di parecchio superiori rispetto a quanto è stato accettato dalla Commissione Europa in casi simili”. Almunia ha detto che la commissione solitamente richiede che il limite non superi di più di 15 volte il salario medio nazionale, che significherebbe circa 420mila euro.

Alessandro Profumo, presidente di MPS, e Fabrizio Viola, amministratore delegato, hanno dichiarato un taglio al proprio salario rispettivamente a 500mila e 400mila euro arrivando a Siena. In ogni caso il loro accordo sugli stipendi non è stato divulgato. I Senior managers intanto continuano a cercare incentivi per la ristrutturazione.

Il Ministro delle Finanze ha detto: “le negoziazioni sono continue, Almunia non ha rifiutato il nostro piano di ristrutturazione. Ci sono proposte e questioni da risolvere, ma non è stato un rifiuto”.
La commissione non ha rilasciato nessun commento.

Fonte: The Financial Times. Traduzione a cura di Vittoria Patanè

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