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Fiat: Chrysler verso Wall Street. Problemi sulla strada dell’acquisizione?

martedì 24 settembre 2013, di Marta Panicucci

Chrysler pronta a rimettere piede a Wall Street dove non entra dal 1998. E’ notizia di ieri sera infatti la presentazione da parte di Chrysler alla Sec, ovvero la Consob americana, del documento S-1 utile per l’Ipo, l’offerta pubblica iniziale.

I titoli in questione sono quelli detenuti da Veba il fondo del sindacato United Auto Workers che detiene ancora il 41,5% di Chrysler.

La quotazioni a Wall Street della cui entità circa numero di azioni e prezzo ancora poco si sa, sarà utile anche per stabilire il valore delle azioni di Chrysler ancora in mano a Veba. Va avanti da mesi la disputa tra Fiat e Veba circa la determinazione del prezzo delle azioni ancora detenute dal fondo del sindacato e mancanti a Fiat per raggiungere il 100% della controllata Chrysler.

Fiat ribadisce il suo obiettivo, ovvero quello di arrivare a possedere il 100% di Chrysler e portare a Wall Street anche Fiat. Nella documentazione Fiat si presenta ferma nel suo intento, ma Chrysler, nelle quasi 400 pagine di documenti, mette in guardia sul rischio che la quotazione in borsa possa mettere a rischio l’alleanza con Fiat.

Chrysler: quotazione in borsa

Sergio Marchionne amministratore delegato di Fiat aveva già precisato che entro il mese di ottobre Chrysler avrebbe presentato i documenti alla Sec e che la quotazione in borsa sarebbe avvenuta nel primo trimestre del 2014.

La quotazione in borsa arriva in seguito ad una richiesta del sindacato Uaw che vuole quotare il proprio pacchetto azionario. Al momento il fondo Veba detiene il 41,5% di Chrysler, mentre la Fiat, azionista di maggioranza il 58,5%.

Il totale dell’offerta al pubblico fatta da Chrysler si aggira intorno ai 100 milioni, stando alle informazione diffuse dall’azienda stessa. Ma nessuna notizia certa è ancora emersa circa il numero delle azioni messe sul mercato e il prezzo offerto:
"Il numero delle azioni da offrire e il range di prezzo non è ancora stato determinato. Le azioni vendute sono quelle del Veba che ha esercitato il diritto di registrazione", si legge in una nota di Chrysler. L’organizzazione ha registrato il 16,6% delle azioni.

L’ipo, appena verrà stabilito il numero e il prezzo delle azioni, potrebbe risolvere anche il contenzioso tra Fiat e il fondo Veba, riuscendo a determinare quanto dovrebbe pagare Fiat per arrivare al 100% di Chrysler.

Fattori di rischio per l’alleanza

A quanto pare l’operazione di fusione Fiat-Chrysler di complica con la quotazione in borsa dell’azienda americana.

Nella domanda presentata alla Sec la Chrysler sottolinea l’importanza dell’alleanza con Fiat:

è stata fondamentale per la nostra trasformazione e mette in rilievo i benefici immediati e costanti derivati dalla collaborazione col Lingotto.

Ma nel capitolo fattori di rischio di suddetta documentazione sottolinea:

Per esempio l’allenza Fiat-Chrysler potrebbe non fornirci i vantaggi previsti o potrebbero verificarsi cambiamenti sfavorevoli nell’alleanza a causa di disaccordo tra le parti o di cambiamenti nella situazione di Fiat o Chrysler. Fiat ci ha informato di stare valutando tutti gli impatti potenziali che un’offerta pubblica potrebbe avere sui suoi progetti relativi all’alleanza con Chrysler e in questo ambito sta valutando se continuare o meno l’espansione dell’alleanza Fiat-Chrysler al di la’ degli impegni contrattuali esistenti. Se Fiat non lavorera’ con noi oltre l’ambito degli obblighi contrattuali esistenti, potrebbe verificarsi un sensibile effetto negativo sulle nostre prospettive di business, le condizioni finanziarie e i risultati dell’attività.

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