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Feroce, debole e pazza: la strategia nordcoreana
martedì 23 aprile 2013, di
Note: George Friedman ha originariamente scritto questo articolo geopolitico per la strategia nucleare della Corea del Nord il 29 gennaio. Più di due mesi dopo, i contorni geopolitici della crisi ancora in evoluzione sono diventati più chiari, quindi crediamo che sia importante condividere ancora i passaggi fondamentali descritti in questa previsione.
Secondo dei media provenienti dalla Corea del Nord, il leader del Paese Kim Jong Un ha ordinato agli alti funzionari di sicurezza del paese di adottare "misure statali sostanziali e di alto profilo", il che è stato ampiamente interpretato nel senso che la Corea del Nord sta progettando il suo terzo test nucleare.
La Corea del Nord ha utilizzato per anni la minaccia di test nucleari e i test stessi come armi contro i suoi vicini e gli Stati Uniti. All’apparenza, minacciare il fatto di provare armi non sembra avere molto senso. Se il test fallisce, si viene considerati deboli. Se si ha successo, si viene visti come pericolosi senza per questo avere la capacità di recapitare l’arma in questione. E più si arriva ad avere un’arma, più è probabile che qualcuno vi attacchi. Lo sviluppo di un’arma in assoluto segreto sembra invece avere più senso. Quando l’arma è pronta, si mostra, e si ha qualcosa di più concreto con cui minacciare i nemici.
La Corea del Nord, ovviamente, ha fatto questo per anni e lo ha fatto con successo, così che ciò che appare assurdo in superficie ovviamente non lo è. Al contrario, essa ha dimostrato di essere una manovra molto efficace. La Corea del Nord si stima che abbia un prodotto interno lordo di circa 28 miliardi dollari, più o meno come la Lettonia o il Turkmenistan. Eppure è riuscita a creare una situazione in cui gli Stati Uniti, il Giappone, la Cina, la Russia e la Corea del Sud si sono sedute al tavolo dei negoziati, nel tentativo di persuaderla a non costruire armi. A volte, le grandi potenze danno alla Corea del Nord denaro e cibo per persuaderla a non sviluppare armi. E a volte si impegna a una battuta d’arresto, ma poi riprende le sue attività nucleari. Non completa mai un’arma, ma minaccia spesso di provarne una. E quando effettua tali test, dice a gran voce che le sue prove sono dirette contro gli Stati Uniti e la Corea del Sud, come se la il test stesso fosse una minaccia.
C’è della brillantezza nella strategia della Corea del Nord. Quando c’è stato il crollo dell’Unione Sovietica, la Corea del Nord è stato lasciata in ristrettezze economiche disastrose. C’erano ragionevoli aspettative secondo cui il suo governo sarebbe presto crollato, il che avrebbe portato all’unificazione della penisola coreana. Naturalmente, l’obiettivo del governo nord-coreano era la sopravvivenza del regime, era quindi terrorizzato all’idea che potenze esterne avrebbero potuto invadere il Paese o sollevare una rivolta contro di esso. Era necessaria una strategia che avrebbe potuto dissuadere chiunque dal provare questo. Essendo debole in tutti i sensi, questo non sarebbe stato facile, ma la Corea del Nord ha sviluppato una strategia che abbiamo descritto più di 10 anni fa come feroce, debole e pazza. La Corea del Nord ha perseguito questo corso dagli anni ’90, e l’ultima manifestazione di questa strategia è stata visibile chiaramente la scorsa settimana. La strategia ha funzionato meravigliosamente ed è ancora funzionante.
Una strategia in tre parti
In primo luogo, i nordcoreani si sono posti come feroci apparendo di avere, o di essere in procinto di avere, un potere devastante. In secondo luogo, si sono posti come deboli in modo tale che non avrebbe importato quanto fossero feroci, perché sarebbero crollati in ogni caso. E in terzo luogo, si sono posti come pazzi, facendo capire che fare pressioni su di loro sarebbe potuto risultare pericoloso in quanto erano suscettibili di esercitare i maggiori rischi immaginabili alla minima provocazione.
Molte nazioni hanno cercato di giocare il gioco della ferocia, ma i nordcoreani hanno aggiunto un tocco brillante e sottile: essere deboli. I nordcoreani hanno anche pubblicizzato la debolezza della loro economia, in particolare la sua insicurezza alimentare, con vari mezzi. Questo non è stato fatto apertamente, ma lasciando intravedere la sua debolezza. Data la debolezza della sua economia e le difficoltà della vita in Corea del Nord, non c’era bisogno di rischiare di minare il Nord. Sarebbe crollato per i suoi stessi difetti.
Questa era una doppia vaccinazione. La ferocia dei nordcoreani con le armi la cui efficacia poteva essere discutibile, costituiva comunque una minaccia non valutabile, facendo sì che i loro nemici procedessero con cautela. Perché rischiare di scatenare la loro ferocia, quando la loro debolezza li avrebbe fatti crollare? Infatti un costante dibattito tra gli analisti occidentali, riguardo la potenza del Nord contro la sua debolezza, ha paralizzato i politici.
I nordcoreani hanno aggiunto un terzo livello per perfezionare tutto questo. Si sono ritratti come pazzi, lavorando ad apparire imprevedibili, date le loro minacce stravaganti dando l’impressione di desiderare una guerra. A volte, hanno ribadito di essere matti tramite azioni come l’affondamento delle navi della Corea del Sud per nessun motivo apparente. Così come nel poker, così con la Corea del Nord: si può giocare contro molti tipi di giocatori, da quelli che conoscono veramente le probabilità a quelli che stanno solo giocando per divertimento, ma mai, mai giocare a poker contro un matto. Egli è del tutto imprevedibile, non può essere calcolato, e se si gioca con la testa non si sa cosa potrebbe succedere.
Fino a quando i nordcoreani sono rimasti feroci, deboli e pazzi, la cosa migliore da fare era non irritarli troppo e non preoccuparsi di che tipo di governo avessero. Ma essere deboli e pazzi era la parte più facile per il Nord; mantenere il suo aspetto di ferocia era più impegnativo. Non solo i nordcoreani dovevano continuare ad aumentare la loro ferocia, ma dovevano anche evitare di aumentarla così tanto che questa avrebbe potuto prevalere sull’effetto deterrente della loro debolezza e della loro follia.
Programma nucleare prudente
Da qui il programma nucleare eterno della Corea del Nord. Non produce mai veramente un’arma, ma nessuno può essere sicuro se in realtà potrebbe farlo. Grazie alla percezione diffusa che i nordcoreani sono pazzi, è opinione diffusa che potrebbero correre a completare la loro arma e fare guerra alla minima provocazione. Il risultato sono Stati Uniti, Russia, Cina, Giappone e Corea del Sud che organizzano riunioni con la Corea del Nord per cercare di persuaderla a non fare qualcosa di pazzo.
La posizione del Nord è superba: un’azione poco rischiosa per dare credibilità alla sua ferocia e una follia legata a infine minacce retoriche che hanno reso la Corea una grave minaccia globale agli occhi delle grandi potenze. Avendo ottenuto questa posizione, i nordcoreani sicuramente non la metteranno a rischio.
La posizione della Cina
C’è, tuttavia, una dimensione alquanto interessante che sta emergendo ora. Nel corso degli anni, gli Stati Uniti, il Giappone e la Corea del Sud hanno chiesto alla Cina di intercedere e convincere la Corea del Nord a non fare nulla di avventato. Questo modello diplomatico si è affermato così fermamente che ora ci si chiede quale sia effettivamente il ruolo cinese in tutto ciò. La Cina è attualmente impegnata in dispute territoriali con gli alleati degli Stati Uniti nei mari della Cina orientale e meridionale. Se qualcuno volesse o potesse andare in guerra per le isole in queste acque è in dubbio, ma la situazione è ancora degna di nota.
Sarebbe impossibile per noi sapere ciò che i cinesi stanno pensando, e non abbiamo alcuna base sicura per poter assumere che i cinesi e i nordcoreani stiano collaborando, ma facciamo notare che la Cina ha assunto un interesse crescente per la stabilizzazione della Corea del Nord. Da parte sua, la Corea del Nord ha avuto la tendenza a mettere in scena queste crisi - e i successivi interventi cinesi - in momenti molto utili per Pechino.
L’alunno iraniano
Segnaliamo inoltre che altri paesi hanno imparato la manovra di feroce, debole, e folle dalla Corea del Nord. L’Iran è il miglior allievo. Si è raffigurato come feroce attraverso il suo programma nucleare, perseguendo senza fine e molto pubblicamente il suo programma senza avere mai abbastanza successo. Esso viene anche costantemente visto come debole, perennemente costretto a far fronte a crisi economiche. Se l’Iran potrà giocare la carta della debolezza abilmente come la Corea del Nord non è ancora chiaro. L’Iran solo non ha proprio le stesse carestie che ha la Corea del Nord.
Inoltre, la retorica dell’Iran, a volte può essere certamente considerata pazza: Teheran ha coltivato con cura percezioni secondo cui sarebbe stata pronta a scatenare una guerra nucleare anche se ciò avrebbe portato alla morte di tutti gli iraniani. Come la Corea del Nord, l’Iran inoltre è riuscito a mantenere la sua forma di governo e la sua sovranità nazionale. Le previsioni infinite della caduta della repubblica si sono dimostrate false.
Non voglio apparire come uno che critica la strategia del "feroce, debole e pazzo". Quando avete in mano una carta debole, una simile strategia può produrre dimostrabili guadagni. Infatti preserva i regimi, pone un Paese come uno dei giocatori internazionali più importanti e può estorcere concessioni dalle massime potenze. Tuttavia potrebbe essere spinta troppo lontano, quando la paura della ferocia e della follia iniziano a minare la consolazione che i vostri oppositori trovano nella vostra debolezza.
La diplomazia è l’arte delle nazioni di raggiungere i loro scopi senza ricorrere alla guerra. Essa è particolarmente importante per le nazioni piccole e isolate per sopravvivere senza andare in guerra. Come in molte cose, il paradosso di apparire disposti ad andare in guerra a dispetto di tutti i calcoli razionali, può essere la base per evitare la guerra. Si tratta di una buona strategia, e per la Corea del Nord e l’Iran, almeno per il momento, ha funzionato.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Stratfor |