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Fed: la fine degli stimoli? Quali effetti sul Dollaro?

lunedì 7 gennaio 2013, di Federica Agostini

Le minute FOMC, rilasciate la scorsa settimana dalla Federal Reserve e contenenti il rapporto sulle questioni dibattute all’ultimo meeting del 2012 hanno inaspettatamente rilevato una spaccatura all’interno della Commissione Federale suggerendo come ci sia più di qualche membro contrario all’allentamento monetario "infinito". E’ inevitabile, dunque, che qualsiasi cambio di rotta da parte della Federal Reserve avrà anche effetti sul corso del Dollaro USA.

Federal Reserve: verso la fine degli stimoli?

Secondo quanto riportato, infatti, più di qualcuno preferirebbe che il programma di quantitative easing fosse interrotto per la fine dell’anno.

Sino al momento del rilascio delle Minute, sembrava scontata per tutti la possibilità che la Fed portasse avanti a oltranza la propria politica accomodante. Inoltre, se fino ad un mese fa il limite per la chiusura del quantitative easing sembrava potesse essere definito in linea temporale, successivamente è stato annunciato il target numerico sull’occupazione.

Anziché lasciare i tassi di interesse praticamente a zero fino al 2015, la banca centrale ha preferito ancorare i propri tassi di interesse al dato concreto sull’occupazione e sull’inflazione. Fintanto che la disoccupazione non sia scesa sotto il 6.5% e che il tasso di inflazione rimanga al di sotto del 2.5%, la Federal Reserve manterrà i propri tassi di interesse vicini allo zero.

Una vera sorpresa per i mercati scoprire che "diversi" membri vogliano che il quantitative easing finisca entro il 2013. Sembra che Jeffrey Lacker (Fed Richmond, e proverbialmente anti-QE) abbia finalmente trovato nuovi sostenitori anti-allentamento!

Perché interrompere lo stimolo monetario?

E’ chiaro che i membri della Federal Reserve che hanno votato per l’interruzione del programma di stimolo non credono che l’economia USA non abbia bisogno di incentivi, ma piuttosto non credono che il quantitative easing sia la risposta giusta ai problemi dell’economia statunitense.

Inoltre, ad essere messa in discussione non è soltanto l’efficacia di tali programmi, ma anche i costi che questi comportano: se la Fed dovesse continuare a pompare liquidità nell’economia, il rischio sarebbe quello di una vera e propria crisi finanziaria, determinata da un sistema finanziario estremamente instabile.
Concludendo, allora, è possibile che la Federal Reserve dovrà cercare nuove strade alternative se vorrà adottare nuove misure per incentivare l’economia.

Quali effetti sul dollaro USA?

Sui mercati valutari, una situazione del genere potrebbe contribuire al recupero delle recenti perdite del dollaro come valuta rifugio. Se i membri FOMC dovessero continuare a mostrare segni di ripensamento sulle possibilità che il QE4 possa proseguire oltre il 2013, allora potrebbe volgere al termine rally del rischio, alimentato dalle aspettative "infinite" sul QE della banca centrale.

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