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FMI: Lagarde fa proposta alla Russia. Potere in cambio di aiuti
lunedì 7 novembre 2011, di
FMI, LAGARDE. In visita a Mosca, Christine Lagarde ha appoggiato la richiesta dei paesi del BRICS di aver più potere nella governance del Fondo monetario internazionale (FMI). In cambio, la Russia ha rinnovato il suo impegno a partecipare a un salvataggio della zona euro, tramite il FMI.
Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa "chiedono legittimamente più posto a tavola", ha detto il direttore del FMI, che ha invitato anche i paesi della zona euro a cedere "un po’ di autorità e di sovranità fiscale” al fine di superare la crisi e per aiutare" l’economia mondiale nel suo complesso".
Il direttore del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde ha parlato agli studenti di Mosca, subito dopo l’incontro con il Primo Ministro russo Dmitry Medvedev, per discutere della crisi del debito. In gioco la questione della partecipazione russa al finanziamento del piano di salvataggio dell’Europa, tramite l’ EFSF o mediante le nuove disposizioni del FMI concordate al G20.
I BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) "sono pronti a partecipare a uno sforzo comune, compresa la concessione di credito, secondo le regole e i canali che esistono all’interno del Fondo monetario internazionale" ha affermato il ministro russo degli Affari esteri in una conferenza stampa. Questa dichiarazione riflette la posizione comune adottata dai BRICS la scorsa settimana al vertice di Cannes – ovvero che l’Europa deve “cavarsela da sola” - e l’intenzione di aiutare l’area dell’euro, purché questo avvenga nell’ambito del FMI e in cambio di una riforma del funzionamento del Fondo, che garantirebbe più potere ai paesi emergenti.
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Dopo l’incontro con Christine Lagarde, il Cremlino ha detto che "si aspetta un accordo su un aumento delle quote di adesione al FMI della Russia", conferendo al paese maggiore peso nel processo decisionale dell’istituzione. Come risultato di questo probabile accordo, il primo ministro russo Vladimir Putin ha poi annunciato che la Russia non avrebbe cercato un trattamento preferenziale rispetto circa la sua partecipazione al salvataggio dell’euro, ma si è comunque permesso di sottolineare che un " sostegno della Banca centrale europea al Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF) potrebbe dare più credibilità agli sforzi della zona euro per superare la crisi del debito".
Christine Lagarde, da parte sua ha voluto mettere in guardia la Russia sulla dipendenza della sua economia rispetto all’Europa, soprattutto in termini di una riduzione della domanda e di fluttuazioni del prezzo del petrolio. Il 60% delle esportazioni russe è rappresentato dalle vendite del petrolio e un calo dei prezzi si tradurrebbe in una perdita significativa dei ricavi, come è avvenuto nel 2009 quando l’ economia della Russia si è contratta di quasi l’8%.
"Dato il rischio di un rallentamento del tasso di crescita dell’economia globale, una delle questioni concrete che sarà oggetto di discussioni, è come la Russia possa utilizzare i prezzi ancora elevati del petrolio per ridurre i fattori della sua vulnerabilità economica" ha dichiarato la Lagarde prima della riunione di oggi.
Un modo per ricordare che il futuro economico della Russia dipende dal sostegno del suo primo partner commerciale: l’Unione europea.