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Eurozona: dopo Cina e FMI, chi salverà il fondo di salvatggio?

mercoledì 26 ottobre 2011, di Nadia Fusar Poli

EUROZONA, EFSF. I leader europei si incontrano questa sera per un vertice decisivo in cui dovranno decidere se aprire il fondo di salvataggio agli investitori esterni. Ma chi ha abbastanza soldi e, soprattutto, ha interesse ad investire nel salvataggio della zona euro?

In caso d’accordo il Fondo di salvataggio potrebbe essere dotato di un effetto leva per aumentarne la potenza di fuoco a oltre 1.000 miliardi di euro. Ciò sarebbe reso possibile attraverso l’emissione di garanzie e / o l’ accesso ad un veicolo speciale d’investimento (SPV), dedicato alla raccolta di fondi presso investitori terzi. Questo fondo sarebbe in grado di emettere obbligazioni e di acquistarne sul mercato secondario per sgravare gli stati. Ma l’Europa deve ancora sincerarsi della buona volontà degli investitori esterni, siano essi sovrani o privati. Chi sosterrà il fondo di sostegno della zona euro? Questa è la domanda del giorno.
Il Fondo monetario internazionale (FMI) sembra pronto a provvedere ai bisogni del fondo di soccorso. Un funzionario del FMI ha dichiarato Martedì che l’istituzione starebbe studiando questa possibilità, ma nessuna decisione sarebbe stata ancora presa. "Questo dipenderà dal pacchetto complessivo", ha precisato.

Un funzionario di Bruxelles ha confermato l’interesse dell’Europa e del FMI circa questa soluzione, aggiungendo che il FMI potrebbe anche ospitare un conto amministrativo destinato all’area dell’euro. Questa proposta sarebbe più semplice e flessibile rispetto alla creazione di un SPV, ha anche aggiunto il funzionario con il FMI.

Dopo aver più volte ribadito, nelle ultime settimane, il proprio sostegno alla zona euro, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Jiang Yu, ha dichiarato Mercoledì che la Cina ha "un atteggiamento aperto" ed è disposta a "parlare con gli Europei dei molteplici modi per collaborare". Una dichiarazione che non è caduta nel vuoto, poiché Klaus Regling, il capo dell’ EFSF, ha pianificato una visita a Pechino il prossimo Venerdì.

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Un diplomatico di Bruxelles, rimasto nell’anonimato, ha assicurato che la Cina sarebbe disposta a continuare a sostenere l’Europa, ma che non c’è "nulla di concreto e dettagliato" in merito alla sua partecipazione nel veicolo speciale d’investimento . "Finora, la Cina ha sempre preferito aiutare (l’ Europa), caso per caso, perché questo facilita l’ottenimento delle concessioni sugli investimenti, il commercio, le importazioni a un livello più interessante di quello dell’Unione europea" secondo l’analisi di Paul Sheehan, chief executive del fondo di investimento Thaddeus Capital, di Hong Kong.

Le discussioni a tal proposito avranno luogo probabilmente Venerdì prossimo, con gli investitori cinesi.

Dopo la Cina e il FMI, chi altro vuole davvero salvare la zona euro? I mercati emergenti, apparentemente, non sembrano sgomitare e tanto meno essere troppo entusiasti. L’Argentina ha detto chiaramente che non avrebbe partecipato al salvataggio della zona euro, mentre Russia, India e Sud Africa non si sono ancora schierati.

Per quanto riguarda il Brasile, che ha affermato di non aver alcuna intenzione di comprare debito europeo, ha tuttavia dichiarato, per voce del suo primo ministro Guido Mantega, che il paese potrebbe accettare l’apporto di un sostegno finanziario attraverso il Fondo Monetario Internazionale. Ma in cambio, il Brasile esigerebbe una rivalutazione del peso degli emergenti nell’istituzione, aspetto che potrebbe rappresentare un problema per altri membri, come gli Stati Uniti ...

Klaus Regling dovrà recarsi anche a Tokyo questo fine settimana, dopo la sua visita in Cina. Una visita non ufficiale, ma, c’è da scommettere, non turistica.

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