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Eurozona: Ricapitalizzazione, avanti tutta!

mercoledì 12 ottobre 2011, di Nadia Fusar Poli

EUROZONA, RICAPITALIZZAZIONE. Sembra che la Francia stia intensificando il suo gioco! E non si sta parlando della Coppa del Mondo di Rugby. Oltre a lavorare su un accordo con la Germania per affrontare la crisi del debito, la Francia sta anche dando una mano al Belgio per ricapitalizzare Dexia, la sua più grande banca. E per questo, i tori dell’euro devono ringraziare i politici per il grande balzo nella coppia EUR / USD di Lunedì
Ecco ciò che sta accadendo.
Su Dexia, recentemente, si sono accesi i riflettori. I reports indicano che, a partire dallo scorso giugno 2011, il debito di Dexia ammontava a circa 700 miliardi di dollari di cui, una grossa parte, sarebbe imputabile al fatto che la banca ha investito tanto, troppo, nel titoli di Stato di alcuni (Grecia) paesi europei .
In prospettiva, l’esposizione di Dexia al debito è più del doppio del PIL annuale della Grecia!
Funzionari di Dexia hanno annunciato che venderanno la divisione consumer banking al governo. Il governo belga la comprerà per 5,4 miliardi di dollari, e insieme con Francia e Lussemburgo, fornirà garanzie di finanziamento per il prossimo decennio. I rapporti citano che il Belgio dovrà pagare la maggior parte dei 121 miliardi di dollari per le garanzie, mentre Francia Lussemburgo contribuiranno con un 36,5% e un 3% rispettivamente, del costo totale.

La notizia ha contribuito a fornire il necessario sollievo ai mercati, poiché la questione della ricapitalizzazione delle banche è stato l’argomento di maggiore interesse nella scorsa settimana.
La ricapitalizzazione delle banche comporta fondamentalmente l’iniezione di capitali freschi in una banca in difficoltà al fine di tenerla in vita. Le tre potenziali fonti di finanziamento sono rappresentate dagli stessi azionisti delle banche, dai governi nazionali, e dall’ EFSF.

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Come si è visto, Francia e Belgio hanno scelto la numero due, e stanno per infondere miliardi di denaro dei contribuenti. Francamente, non c’è molta scelta, perché permettere il default di Dexia, a causa della sottocapitalizzazione, potrebbe innescare il contagio, diffondesi ad altre banche e istituzioni finanziarie europee, ma anche americane.

La nazionalizzazione di Dexia evidenzia la necessità per la zona euro di ricapitalizzare le banche. Come si diceva, solo Dexia ha oltre 700 miliardi di dollari di debiti, la maggior parte dei quali è investita in debito sovrano della zona euro. Ora, si immaginino altre 10-20 banche in posizioni simili, ognuna delle quali potrebbe soccombere per scarsa capitalizzazione.

La ricapitalizzazione delle banche aiuterebbe a consolidare i loro bilanci e potrebbe evitare che i rendimenti s’impennino, scongiurando una caduta libera dei prezzi delle obbligazioni. Inoltre, contribuirebbe ad accrescere la fiducia degli investitori in un momento in cui tutto può scatenare un panico diffuso.

Fortunatamente, sembra che i leader delle finanze europei stiano facendo un passo nella giusta direzione, come il presidente francese Nicolas Sarkozy e il cancelliere tedesco Angela Merkel impegnati entrambi nella ricapitalizzazione delle banche europee.
Ora, i dettagli dell’operazione sono ancora da decidere. La Merkel ha già detto che la Germania preferirebbe che gli azionisti contribuissero mettendo più capitale proprio, o che i governi locali iniziassero la nazionalizzazione prima di poter pensare di battere cassa all’ EFSF.

D’altra parte, con la Francia più pesantemente esposta al debito greco, sembrerebbe preferire attingere al fondo EFSF piuttosto che sborsare di tasca propria più denaro. In ogni caso, avere le due maggiori potenze economiche a bordo, è una grande vittoria in sé. Si spera che che questo guiderà verso una soluzione che possa finalmente stabilizzare la zona euro e portarla fuori dalla palude del debito.

Tradotto da Nadia Fusar Poli per forexinfo.it

Fonte: babypips.com

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