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Euro-sterlina: PIL UK e inflazione UE non frenano il ribasso. Quali target?

giovedì 30 giugno 2016, di Matteo Bienna

Il cambio euro-sterlina prosegue la fase di lento ritracciamento dopo l’esplosione al rialzo post-Brexit, tenuta in piedi fino alla giornata di lunedì.

Le prospettive di medio/lungo termine del cambio sembrano destinate a vedere un progressivo apprezzamento della valuta comunitaria sul pound inglese. Questo non deve escludere, tuttavia, la possibilità che il ribasso di euro-sterlina degli ultimi due giorni possa ancora proseguire.

Proprio durante questa mattina sono tornati protagonisti i dati macroeconomici, sempre utili a comprendere il sentiment del mercato oltre che le situazioni interne delle aree economiche interessate. Nel giro di trenta minuti sono stati infatti pubblicati il PIL trimestrale britannico e l’inflazione annuale dell’Eurozona.

In attesa che sul fronte dei dialoghi tra UE e Regno Unito si faccia qualche passo in avanti, vediamo ora che tipo di reazione ha avuto il cambio euro-sterlina alla pubblicazione dei dati e le previsioni di analisi tecnica per il breve periodo.

Forex, euro-sterlina protagonista: dati macro accompagnano il ribasso. Quali target?

Il cambio euro-sterlina rappresenta il campo di battaglia nel quale si manifestano i risultati dei rapporti di forza tra Regno Unito e Unione Europea, dallo scorso venerdì non più insieme.

La Brexit ha portato come effetto principale la svalutazione della sterlina, avvenuta anche nei confronti della valuta comunitaria, di per sé non certo rafforzata dall’evento.

Il rialzo da 0,76 a 0,837, in poco meno di 48 ore, ha causato un completo stravolgimento del rapporto tra le due valute, come osservabile grazie al seguente grafico orario, che parte proprio dalla notte del referendum:

Dopo aver registrato il massimo EUR/GBP ha seguito un naturale e lento cammino di ritracciamento, gravitando attorno alla media mobile a 20 periodi, rappresentata in celeste.

L’analisi del grafico H1 è particolarmente interessante perché rende evidente il cammino di euro-sterlina, in consolidamento tra le medie mobili. Una volta passato al di sotto della linea in blu, la media mobile a 60 periodi, il cambio non è riuscito più a tornarci al di sopra, andando a testare la media mobile a 100 periodi, tratteggiata in bianco.

La pubblicazione dei dati britannici sul PIL del primo trimestre (+0.4%) e su base annuale (+2,0%) sono stati perfettamente in linea con le attese e il mercato ne ha scontato l’uscita proseguendo il movimento delle ultime ore, ribassista.

A breve distanza è stata resa nota l’inflazione dell’Eurozona su base annuale (+0,1%), di poco sopra le aspettative degli analisti e tornata nel range dei numeri positivi dopo il -0,1% del precedente dato.

La notizia, limitata ad un orizzonte temporale di lungo termine, non sembra aver portato particolare reazioni sul cambio EUR/GBP, almeno nell’immediato.

Il ribasso sembra quindi continuare, nonostante i dati, e gli ultimi incroci delle medie mobili suggeriscono la possibilità di un raggiungimento del ritracciamento di Fibonacci a 23.6, a quota 0.819.

Analizzando il seguente grafico giornaliero, più consistente di quello orario, è possibile inquadrare con sguardo più ampio i possibili target di una continuazione del ribasso:

I tre supporti evidenziati in verde rappresentano i prossimi tre livelli di ritracciamento di Fibonacci. La ripresa di un rialzo deciso potrebbe proprio avvenire nei prossimi giorni/settimane ad uno di questi livelli.

Il primo indiziato è, come detto, il supporto a 0,819, livello di prezzo che ha rappresentato anche il minimo della giornata di lunedì. Il 38.2 è a quota 0,808 e potrebbe, se abbattuto il primo livello, essere il target di breve termine per euro-sterlina.

Infine la esatta metà del movimento rialzista post-Brexit coincide con i massimi stabiliti a metà giugno. Il supporto a 0,798 è stato infatti in precedenza resistenza e sarebbe il candidato principale a dare il via ad un nuovo rialzo se il cambio dovesse abbattere quota 0,808.

Non bisogna tuttavia dimenticare che le prospettive di medio/lungo termine per euro-sterlina rimangono rialziste. In questi casi il ritracciamento è una fase naturale che anticipa una ripresa del rialzo, bisognerà solo capire quanto in profondità è pronto a spingersi.

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