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Euro/Dollaro: trend ribassista può consolidarsi con nuovi rialzi sui tassi Usa
venerdì 18 dicembre 2015, di
L’aumento dei tassi di interesse negli Stati Uniti, passati nel range 0,25% - 0,5% dopo 7 anni di immobilismo da parte della FED, ha favorito la ripresa del bullish trend del dollaro americano, che ora potrebbe riprendere il rally contro le principali valute mondiali in vista di nuovi incrementi al costo del denaro nel corso del prossimo anno. Secondo gli esperti di Pimco, il principale gestore di fondi obbligazionari al mondo, nel 2016 la FED dovrebbe rendere ancor più restrittiva la politica monetaria aumentando i tassi di interesse per ben 4 volte.
La società di asset management californiana non è l’unica ad attendersi una stretta monetaria maggiore del previsto. Gli analisti finanziari di Capital Economics hanno ravvisato una forte possibilità di assistere a costanti rialzi dei tassi negli Stati Uniti, almeno fino al 2% entro i prossimi dodici mesi. Questo potrebbe avvenire perché stanno cambiando le aspettative di inflazione nel medio periodo, tanto che già nel primo semestre del 2016 dovrebbe esserci un incremento superiore alle attese dell’indice dei prezzi al consumo (anche quello “core”).
Un punto sul quale gli esperti delle case d’affari sono senza dubbio concordi è il netto cambiamento dell’approccio alla politica monetaria del FOMC, ovvero il braccio operativo della Federal Reserve. La decisione di alzare i tassi negli Usa, per la prima volta da giugno 2006, è stata presa all’unanimità, per cui anche i membri del board che fino a poche settimane fa continuavano ad utilizzare toni “colomba” si sono convinti che l’economia americana è ormai pronta ad assorbire la stretta monetaria dopo tanti anni di allentamento quantitativo e tassi a zero.
Sul fronte delle valute il tasso di cambio Euro/Dollaro dovrebbe riprendere la corsa verso il basso, andando a sfondare il supporto chiave di breve periodo di 1,08 per poi testare i minimi di periodo di area 1,0520 e i bottom annuali di area 1,0460. Le principali banche d’affari e i broker internazionali continuano a ribadire la loro view ribassista sul cambio, con la possibilità di assistere a un movimento bearish da qui a dodici mesi fino alla parità (o addirittura poco al di sotto). Il biglietto verde dovrebbe poi rafforzarsi anche nei confronti di altre valute importanti, come sterlina, yen e franco svizzero.