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Euro/Dollaro sotto pressione per Cipro e Italia. Oggi occhi sulla FED
mercoledì 20 marzo 2013, di
Il bailout cipriota continua a tenere sotto pressione il cambio Euro/Dollaro che attualmente viene scambiato nel range 1.2880-1.2960. Dei fondamentali di questa mattina, l’indice PPI della Germania è risultato inferiore alle aspettative, mentre la bilancia dei pagamenti della zona Euro segna una buona performance al di sopra delle aspettative degli analisti (14.8 miliardi di Euro contro i 7.8 previsti).
EUR/USD sotto pressione, occhi sulla Fed
Ad ogni modo, oltre al dato sulla fiducia dei consumatori, oggi il grande market mover è certamente al Federal Reserve e la riunione FOMC prevista questa sera. Analisti e trader sono curiosi di sapere cosa ne sarà del quantitative easing, ora che la ripresa economica sembra essere cominciata?
Come sappiamo, la notizia del bailout di Cipro ha fatto precipitare il valore del cambio Euro/Dollaro che nel giro di due giorni ha raggiunto i minimi dello scorso novembre. In questo momento, dunque, volendo fare il punto della situazione, possiamo individuare i quattro fattori principali che influenzano il sentiment degli investitori sul cambio EUR/USD.
La questione di Cipro
Il parlamento cipriota ha votato controla proposta UE del prelievo forzoso per ottenere il bailout e la questione di Cipro rimbalza da una parte all’altra del mondo su tutte le testate giornalistiche: è evidentemente la notizia della settimana.
Come sappiamo, l’idea di prelevare 5.8 miliardi di Euro dai conti depositati nelle banche cipriote ha fatto storcere il naso a molti, primi fra tutti i cittadini. Questo, inoltre, ha favorito il ritorno della mentalità di avversione al rischio; trader e investitori guardano con circospezione alla possibilità di un prelievo forzoso, per non parlare del fatto che tale procedimento possa rappresentare il "precedente" per cui d’ora in avanti i bailout dei paesi della zona Euro procederanno secondo le stesse modalità.
Ad ogni modo, oggi i ministri delle finanze si incontreranno per trovare soluzioni alternative per impedire il tracollo finanziario del paese che si è opposto alla prima proposta UE.
Continua lo stallo politico in Italia
Prima della questione di Cipro, sotto i riflettori era la situazione politica italiana, paralizzata da quasi un mese ormai. A livello internazionale si teme (e si da anche un po’ per scontato) che presto dovremo tornare alle elezioni perché i leader politici sembrano avere molte (troppe) difficoltà nello stabilire un governo.
Tanta insicurezza rende i mercati nervosi e preoccupati che l’impasse politico possa avere come conseguenza una pericolosa crisi economica del terzo paese più grande dell’Eurozona: non a caso ricordiamo il recente downgrade del rating apportato da Fitch. Se la situazione non si sbloccherà nell’immediato, la preoccupazione internazionale diventerà pressione e la strada verso la crisi sarà ufficialmente aperta.
Stati Uniti: seguono i segnali confusi
Dagli Stati Uniti continuano ad arrivare segnali confusi. I numeri sul settore immobiliare rilasciati ieri sembrano positivi, i permessi di costruzione hanno raggiunto massimi annuali, mentre l’avvio di cantieri immobiliari ha riportato una lettura in linea con le aspettative. La scorsa settimana abbiamo assistito ad un altro esempio di "confusione" che rende difficile valutare la portata del recupero economico USA. I numeri sul lavoro e sulle vendite al dettaglio hanno riportato buoni risultati, ma il Sentiment dei Consumatori della UoM è sceso al di sotto delle aspettative; questa sera è previsto l’incontro della FOMC e analisti e trader sono in attesa di conoscere il responso dell’analisi economica più autorevole degli Stati Uniti.
L’incontro con la Federal Reserve: massimo impatto
E’ attesa per questa sera la conferenza stampa (19:30 ora locale) della Federal Reserve a seguito del meeting FOMC, il corpo decisionale della banca centrale americana. Secondo gli analisti e i rumors di mercato, la Fed manterrà i tassi di interesse eccezionalmente bassi, ma principale curiosità degli investitori riguarda il QE.
I numeri dell’economia sono in miglioramento, la disoccupazione è progressivamente in calo: due elementi che potrebbero potenzialmente avvicinare il momento della fine degli stimoli; anche se recentemente il governatore Ben Bernanke ha detto chiaramente che il QE continuerà esattamente com’è, ma se la Fed cogliesse di sorpresa i mercati, non mancheranno certo reazioni sul cambio Euro/Dollaro.