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Euro/Dollaro: se salta il supporto di 1,08, sarà sell-off almeno fino a 1,05

giovedì 5 novembre 2015, di Nicola D’Antuono

Il tasso di cambio Euro/Dollaro continua a muoversi all’interno di un solido trend discendente di breve termine, che ha visto la quotazione crollare da area 1,15 a quasi 1,08 in circa tre settimane. Il sell-off potrebbe proseguire ancora e portare alla rottura definitiva del supporto chiave di 1,08, che già diverse volte ha impedito ai prezzi un ulteriore approfondimento bearish. La pressione ribassista sembra in costante aumento ed è favorita da alcune fondamentali aspettative di carattere macroeconomico. Infatti da un lato c’è la BCE che si prepara a una nuova manovra monetaria ultra-espansiva, dall’altro la FED sempre più decisa ad incrementare il costo del denaro entro fine anno.

Ieri Janet Yellen, parlando dinanzi al Congresso Usa, ha affermato che “alzare il costo del denaro a dicembre potrebbe risultare appropriato”, nonostante il board della Federal Reserve non abbia ancora preso una decisione definitiva. Tuttavia le attese degli investitori e degli analisti finanziari, circa un possibile aumento dei tassi di interesse negli Usa entro dicembre, sono in netto aumento, anche perché la stessa Yellen ha sottolineato che l’economia americana sta andando bene e i rischi globali sono in diminuzione. Insomma la FED, salvo sorprese, dovrebbe alzare i tassi nel prossimo meeting di dicembre per la prima volta da metà 2006.

Da un punto di vista tecnico, in caso di perdita del supporto chiave di 1,08, il cambio EUR/USD dovrebbe registrare un massiccio sell-off almeno fino a 1,05, o anche fino ai bottom annuali di area 1,0460 toccati lo scorso marzo. In questo modo il cambio andrebbe ad aggiornare i minimi più bassi da quasi 13 anni e potrebbe addirittura spingersi verso la parità. Secondo gli esperti di Exane, il cambio Euro/Dollaro scenderà fino a 0,95 entro la fine del 2016. In base a quanto prospettato dalla casa d’affari francese, il cambio sarebbe quindi sopravvalutato del 14% nonostante abbia già perso il 24% negli ultimi dodici mesi.

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