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Euro/Dollaro respinto sulla resistenza di 1,3770
martedì 25 febbraio 2014, di
Giornata di alti e bassi quella di ieri per il tasso di cambio euro/dollaro, che aveva iniziato molto bene la nuova ottava successiva, che ha fatto seguito al meeting del G-20 di Sidney, grazie a un paio di dati macro positivi per l’economia dell’eurozona. A gennaio la lettura finale del dato sul tasso di inflazione ha evidenziato un risultato invariato rispetto a dicembre a +0,8% su base annua. La lettura preliminare era stata, invece, leggermente più bassa a +0,7%.
Il dato è stato migliore delle attese, ma gli analisti finanziari ricordano che si tratta pur sempre di un valore molto basso e ben lontano dal target di medio periodo del 2% della BCE. Nonostante il lieve progresso gli analisti ritengono che l’Eurotower potrebbe valutare nuove strategie di politica monetaria espansive, come il taglio del costo del denaro a zero e/o la riduzione del tasso sui depositi presso la BCE su valori negativi.
Per quanto riguarda l’altro market mover dell’area euro in programma nella seduta di ieri, c’è da riscontrare il progresso fatto dall’indice IFO tedesco che è salito sui livelli più alti da luglio 2011. I passi in avanti maggiori sono stati fatti sulla parte corrente, mentre quella prospettica è andata un po’ a rilento. Ciò dimostra che gli imprenditori tedeschi sono fiduciosi, ma comunque non euforici. L’indice complessivo di febbraio è salito a 111,3 punti dai 110,6 punti di gennaio.
Gli analisti stimavano solo un lieve miglioramento a 110,7 punti. Intanto, nel corso di un’intervista rilasciata al settimanale tedesco Der Spiegel, il finanziere americano George Soros ha dichiarato la sua intenzione di voler investire nell’eurozona, in particolare scommettendo sul rilancio del settore finanziario del Vecchio Continente. Soros ha ammesso di essere interessato alle banche europee e anche ai titoli greci, in quanto Atene sta sperimentando un netto miglioramento delle condizioni economiche.
Il magnate della finanza globale ha comunque criticato la politica di austerità voluta dalla Merkel, sottolineando come sia concreto il rischio di assistere a una prolungata fase di stagflazione come accaduto al Giappone negli ultimi 25 anni. Da un punto di vista tecnico il cambio euro/dollaro ha sfiorato i top di periodo per una manciata di pip, fermando la sua ascesa sulla resistenza di 1,3770. Un simile swing negativo potrebbe attrarre nuovi venditori, che potrebbero intravedere una buona opportunità short in vista del prossimo meeting di inizio marzo della BCE.