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Euro/Dollaro: ecco qual è il target finale del movimento ribassista in corso
martedì 16 settembre 2014, di
Il tasso di cambio euro/dollaro ha di recente perforato quota 1,29, scendendo fino a 1,2860 ai minimi da 14 mesi. Le difficoltà del cambio sono emerse negli ultimi due mesi, in virtù dell’avvio di una politica monetaria ultra-accomodante da parte della BCE per fronteggiare il rischio di deflazione nell’eurozona.
L’Eurotower si è spinta fino a tagliare i tassi di interesse centrali allo 0,05% (minimo di sempre), il tasso sui depositi overnight a -0,2% e il tasso di rifinanziamento marginale allo 0,3%. Inoltre, ha annunciato aste Tltro da 400 miliardi di euro, acquisti di Abs e di covered bond (per un controvalore stimato in 500 miliardi).
Le misure monetarie ultra-espansive di Francoforte hanno provocato subito un forte deprezzamento dell’euro, che lo scorso maggio toccava un massimo pluriennale sul dollaro poco sotto 1,40. Da allora il cambio EURUSD ha sperimentato un significativo calo, perdendo quasi il 9% del proprio valore. La moneta unica ha perso tanto anche contro le altre valute del G-10, recuperando parzialmente solo negli ultimi giorni.
A questo punto gli investitori si chiedono fin dove potrà spingersi il cambio nei prossimi mesi, considerando che l’economia dell’area euro continua ad arrancare pericolosamente mentre quella americana mostra segnali di crescita incoraggianti (sebbene non sempre costanti). Inoltre, mentre Francoforte punta a mantenere una politica monetaria espansiva per un prolungato periodo di tempo, Washington è pronta a chiudere completamente i rubinetti della liquidità e ad alzare il costo del denaro all’inizio del prossimo anno.
Eurozona e Stati Uniti, quindi, dovrebbero correre su binari diametralmente opposti per diverso tempo ancora. Una volta terminata la luna di miele con i bond dell’area euro, gli investitori potrebbero iniziare anche a ritirare grosse somme di denaro dal Vecchio Continente con la conseguenza più ovvia di creare forti pressioni al ribasso sulla moneta unica. Secondo Andrea Cuturi, responsabile investimenti per Anthilia Capital Partners Sgr, “nonostante il recente e marcato movimento del dollaro, l’euro è destinato a indebolirsi ulteriormente nei prossimi mesi”.
L’esperto, intervistato da Plus24 de Il Sole-24 Ore, ha dichiarato di attendersi un cambio euro/dollaro a 1,25 entro fine anno e a 1,20 alla fine del prossimo anno. Da un punto di vista tecnico, con i prezzi sotto 1,30, esistono grosse probabilità che avvengano nuovi ribassi. Il prossimo obiettivo sarà l’approdo sul supporto di 1,2750, livello chiave in ottica di medio-lungo periodo.
Se i venditori dovessero sfondare con forza questo supporto, allora i prezzi potrebbero spingersi fino a quota 1,2040, ovvero il minimo di fine luglio 2012. Sarebbe il target finale del movimento ribassista. L’unico supporto intermedio, in grado di fermare il crollo dei prezzi, sarebbe 1,2660, ma si tratta di un livello tecnico secondario.