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Euro/Dollaro capitalizza payrolls in chiaroscuro. Nel mirino c’è la resistenza di 1,37

lunedì 10 febbraio 2014, di Nicola D’Antuono

La scorsa ottava è stata positiva per il tasso di cambio euro/dollaro, che ha beneficiato del miglioramento del sentiment sui mercati finanziari e del risultato in chiaroscuro del mercato del lavoro americano a gennaio. Anche se il tasso di disoccupazione è sceso al 6,6%, i non-farm payrolls sono aumentati meno delle attese. Sul dato potrebbero aver inciso le condizioni climatiche avverse, che in effetti hanno messo in ginocchio gli Stati Uniti nelle ultime settimane. Il dato in chiaroscuro sulle nuove buste paga erogate negli USA potrebbe spingere la FED ad assumere un approccio meno aggressivo nella riduzione degli stimoli monetari.

Nelle ultime due riunioni l’istituto monetario di Washington ha deciso di avviare il tapering, dopo ben 5 anni di costanti iniezioni di liquidità che hanno favorito la ripresa economica e dei mercati finanziari. Il programma di quantitative easing è stato tagliato a 65 miliardi di dollari dagli 85 miliardi precedenti. Sul forex il cambio euro/dollaro è riuscito a rimbalzare con decisione dall’area di supporto di 1,3480 e a spingersi fino in area 1,3650 dopo i payrolls americani deludenti. A questo punto ci sono buone chance di rivedere la resistenza di 1,37 e forse anche l’altra zona chiave posta a 1,3740. Difficile immaginare, però, un nuovo boom dei prezzi fino a 1,38 – 1,3850.

Tecnicamente il cambio euro/dollaro sembra poter ambire a nuovi rialzi nel breve termine, ma sarà fondamentale la tenuta di valori superiori ai livelli chiave del prezzo posti tra 1,3580 e 1,3650. In questo caso il cambio potrebbe ambire al ritorno in area 1,37 o anche 1,3740, dove però la pressione dei venditori potrebbe aumentare con decisione e respingere le quotazioni almeno verso 1,36. Il quadro tecnico potrebbe deteriorarsi nuovamente solo in caso di chiusura inferiore a 1,36, favorendo così uno scenario con prevalenza di vendite fino al test di area 1,35 – 1,3480. In caso di scenario molto negativo, il cambio euro/dollaro potrebbe scendre a 1,34 prima e 1,33 poi.

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