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Euro/Dollaro al test del supporto di 1,35. Breakout ribassista in vista?

venerdì 31 gennaio 2014, di Nicola D’Antuono

La moneta unica resta debole sul mercato dei cambi, probabilmente in vista di nuove misure espansive della BCE già a partire dal prossimo meeting che stanno spingendo gli investitori a ridurre l’esposizione sull’area euro. Dopo il boom iniziato sul finire di luglio 2012, i titoli denominati in euro hanno guadagnato tantissimo e la stessa valuta si è apprezzata con decisione contro tutte le principali monete del mondo. Ora l’euro inizia a soffrire di vertigini. Inoltre le aspettative di riduzione del costo del denaro verso lo zero da parte dell’Eurotower, dei tassi sui depositi presso la BCE su valori negativi e per una nuova asta LTRO (visto che l’offerta di moneta continua a diminuire penalizzando il credito) stanno deprimendo le quotazioni dell’euro, che deve confrontarsi con diverse valute che potrebbero a breve sperimentare un aumento dei tassi (come nel caso di dollaro e sterlina).

C’è poi anche il problema della bassa inflazione, una variabile assolutamente da non sottovalutare. La BCE sembra non temere il pericolo della deflazione, ma gli ultimi dati dicono il contrario. Oggi c’è la prova del nove con il dato sull’andamento dell’inflazione nell’area euro, che però potrebbe deludere le attese visto che quello preliminare in Germania è risultato in calo dello 0,6% a gennaio (ma a +1,3% su base annua). Tornando all’andamento dell’euro sui mercati valutari, bisogna fare alcune valutazioni di carattere tecnico. Il tasso di cambio euro/dollaro, che ieri ha perso lo 0,73%, è sceso sotto l’area di supporto di 1,3550 e sembra ormai diretto verso il test del fondamentale supporto di 1,35. Se si osserva il daily chart del cambio EUR/USD, si può notare che siamo su un’area chiave del prezzo.

In caso di breakout ribassista deciso del supporto di 1,35, i prezzi potrebbero accelerare bruscamente spingendosi subito fino a 1,34. A quel punto, però, il bearish trend di breve periodo potrebbe consolidarsi e favorire l’aumento delle posizioni short sul mercato con obiettivo posto a 1,33. Non va escluso comunque un ritorno sui valori minimi di settembre scorso, ovvero in area 1,31. Il quadro tecnico è ora negativo, ma avrebbe la possibilità di migliorare in caso di forte rimbalzo da 1,35 e di chiusura settimanale sopra 1,36 (meglio ancora sopra 1,3650). Ne sapremo certamente di più nelle prossime ore, mentre nel brevissimo periodo si può ipotizzare anche un pullback verso 1,3580 – 1,36.

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