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Euro/Dollaro a 1,3650 dopo calo del pil e taglio delle stime di inflazione nell’eurozona
giovedì 15 maggio 2014, di
Giornata molto negativa per l’euro sui mercati valutari a causa del rallentamento della ripresa economica nell’eurozona e del taglio delle stime di inflazione della BCE, che alimentano maggiori aspettative per un imminente stimolo monetario a giugno. La stima preliminare del pil dell’eurozona nel primo trimestre mette in evidenzia una crescita dello 0,9% su base annua, meglio dello 0,5% della precedente lettura ma comunque sotto le attese del mercato che erano ferme a +1,1%. Rispetto agli ultimi tre mesi dello scorso anno, il pil è cresciuto dello 0,2%, meno delle aspettative degli analisti ferme a +0,4%. Per il 2014 la crescita è attesa all’1,1%, mentre nel biennio 2015-2016 dovrebbe salire rispettivamente all’1,5% e all’1,7%.
Nel consueto bollettino mensile della BCE è stato sottolineato come il Consiglio direttivo dell’Eurotower sia pronto ad agire, anche con misure non convenzionali, per far fronte alla bassa crescita e al trend discendente dei prezzi al consumo. Nel rapporto si legge che “l’inflazione dovrebbe mantenersi attorno ai bassi livelli attuali nei prossimi mesi, per poi aumentare solo gradualmente nel corso del 2015 e raggiungere livelli più prossimi al 2% verso la fine del 2016”. Ad aprile il dato definitivo sull’inflazione è stato confermato a +0,7%, in linea con le attese. Sono però state tagliate le stime di inflazione: 0,9% nel 2014, 1,3% nel 2015 e 1,5% nel 2016.
La BCE comunicherà le nuove stime su crescita e inflazione solo a inizio giugno, poco prima del nuovo meeting con il quale saranno decise le strategie di politica monetaria. Sul forex l’euro continua a perdere terreno contro tutte le principali valute. Il tasso di cambio euro/dollaro ha accelerato ulteriormente al ribasso, toccando il minimo da fine febbraio scorso a 1,3650. Male anche il cross euro/yen, che si avvicina a 139, e il rapporto di cambio con la sterlina che torna sotto 0,8150. La moneta unica accusa le perdite più consistenti rispetto alle valute oceaniche, mentre è in rialzo contro il franco svizzero.