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Espulso il capo della Cia a Berlino, spirano "venti freddi" tra Usa e Germania

venerdì 11 luglio 2014, di Danilo Montefiori

Di colpo, si torna indietro di decenni. È stato espulso dalla Germania il capo della Cia sul suolo tedesco. La decisione è stata presa in seguito alla scoperta di una seconda spia Usa nell’arco di una settimana, stavolta scovata all’interno del dipartimento politico del ministero della Difesa. Una misura senza precedenti, che potrebbe far tornare “venti freddi” nei rapporti tra i due paesi.

La ricostruzione dei fatti è piuttosto semplice: nel giro di pochi sono venuti fuori due possibili casi di presunto spionaggio a danno della Germania da parte degli Stati Uniti, questo ha portato all’arresto delle due “spie”. Sul caso naturalmente è intervenuta la cancelliera tedesca, Angela Merkel, che stigmatizzando l’accaduto ha detto “dal punto di vista di una persona sana di mente, è una perdita di tempo spiare alleati e amici”, in più ha spiegato di “vedere differenze sui principi molto grandi rispetto ai compiti che sono stati assunti dai servizi segreti dopo la guerra fredda”.

Al di là delle dichiarazioni ufficiali un segnale concreto di difficoltà è arrivato dal ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier. Per lui era infatti previsto un viaggio a Washington la prossima settimana, ma sarà rimandato. Di certo, al momento, rimane solo l’incontro di domani con il suo parigrado statunitense, John Kerry, a Vienna per parlare di Iran.

Va spiegato come la situazione fosse tesa da tempo. Mesi fa i tedeschi si accorsero che il cellulare della cancelliera – e di altri membri del governo - era sotto controllo da parte della Nsa (National Security Agency). Il caso, ribattezzato Snowden, vide la pubblicazione sui giornali Usa di informazioni riservate e mise in evidenza la pervasività dell’attività statunitense.

La cosa che più preoccupa, a questo punto, sono gli scenari futuri. Da parte tedesca si aspetta che gli stati europei prendano posizione a favore dell’alleato Ue mentre gli Stati Uniti prendono tempo, sottovalutando (probabilmente in maniera del tutto volontaria) la gravità della situazione. Dal dopoguerra ad oggi è infatti accaduto a sole spie appartenenti a paesi “canaglia” di venir espulse da paesi del blocco Occidentale. Staremo a vedere, con la sensazione che qualcosa di ancor più drastico sia nell’aria.

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