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Fisco, interpello: troppe domande, esecutivo al lavoro per ridurle
mercoledì 14 maggio 2014, di
Esecutivo al lavoro su numerosi fronti e sicuramente tra questi vi è anche quello della riforma del fisco. In particolare si tenterà di rendere il fisco più “umano” in modo da favorire il più possibile un rapporto cordiale o perlomeno non conflittuale tra contribuente ed amministrazione finanziaria.
In particolare verrà revisionato l’istituto dell’interpello un procedimento fin troppo utilizzato negli ultimi tempi. L’istituto è in vigore dal 1991, anno in cui era vi era ancora il Mef (ministero economia e finanze) e l’organo consultivo era chiamato “comitato consultivo per le norme antielusive”. Nel 2014 le domande di interpello sono circa 20 mila e la delega fiscale (legge n. 23 del 2014) ha tentato di arginare il numero di domande diminuendo i casi in cui l’interpello è obbligatorio e regolando in maniera diversa tempi e metodi.
Ai tempi dell’istituzione dell’interpello le domande erano circa 2 mila ma successivamente il fenomeno ha assunto proporzioni gigantesche fino a raggiungere le 40 mila richieste nel 2007. In seguito, dopo tale picco, le richieste sono diminuite sino ad arrivare alle attuali 20 mila domande annue.
L’interpello ordinario vero e proprio ha fatto la sua comparsa nel 2000, anno in cui lo Statuto del Contribuente all’art. 11 prevedeva che chi avesse dei dubbi in merito all’interpretazione di una norma potesse chiedere direttamente dei chiarimenti all’agenzia delle entrate.
L’amministrazione entro 120 giorni dal ricevimento dell’istanza provvederà a fornire i chiarimenti dovuti. L’interpello è stato poi esteso a società e persone fisiche che devono obbligatoriamente presentare interpello qualora vogliano accedere a regimi di favore o evitare l’applicazione di norme penalizzanti (ad esempio in materia di società controllate estere).
Oltre questo vi sono altri tipi di interpello, che si sono aggiunti successivamente. L’interpello speciale, ad esempio, è previsto nel caso in cui si abbia che fare con operazioni societarie potenzialmente elusive. Alla fine i tipi di interpello possibili ed attuabili sono circa una decina, e molti di questi non hanno lo scopo di chiarire alcune norme. Piuttosto l’istituto dell’interpello in alcuni casi è una sorta di comunicazione preventiva al fisco, comunicazione che potrebbe anche essere sostituita da istanze meno formali e più celeri.
In particolare, in base alle notizie trapelate, le modifiche dovranno soddisfare 4 tipi di condizioni:
- maggiore omogeneità nelle risposte
- più celerità nel fornire i pareri
- eliminazione degli interpelli obbligatori quando questi non danno benefici concreti nel rapporto tra fisco e contribuente
- procedure di interpello preventivo con procedure abbreviate al fine di ridurre il rischio di evasione fiscale.