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Elezioni Usa: oro e petrolio i veri vincitori
mercoledì 7 novembre 2012, di
Terminate le elezioni Usa con la vittoria di Obama, i trader hanno velocemente ripreso una posizione long su diversi asset, in particolare su energia e metalli preziosi.
Il grafico sottostante, che riporta l’andamento degli ultimi due giorni delle key commodities, mostra come le crescenti speculazioni sulla vittoria di Obama abbiano conferito stabilità al mercato, con acquisti preventivi che hanno interrotto un trend di vendita del dollaro.
Sale la quotazione dei metalli
Recenti dati economici mostrano come l’economia americana si stia rimettendo in moto, distogliendo risorse a sostegno dei metalli preziosi, oro in particolare, nel momento in cui questi raggiungono livelli critici.
La vittoria di Obama rappresenta lo scenario migliore per il mercato dei metalli preziosi: visto il sostegno del Presidente della Federal Reserve Bernake e la sua politica economica caratterizzata da un basso costo del denaro e dalla continua immissione di liquidità nel sistema finanziario.
Oro e argento si sono consolidati rispettivamente a 1700 e 32 dollari l’oncia spinti dalla diffusione dei dati sulla disoccupazione negli Usa di Venerdì scorso. È ancora presto per dire se le elezioni e la ritrovata stabilità riusciranno davvero a stabilizzare oro ed argento, visti i precedenti mesi di rialzi incontrollati.
L’economia americana dovrà ora guardarsi dal risolvere le questioni legate al Fiscal Cliff del prossimo Gennaio che se insolute, porterebbero ad un sensibile rallentamento dell’economia ed un conseguente aumento delle tasse e di nuovi tagli alla spesa.
Oro
Lo stallo politico non fa che alimentare incertezze che porterebbero al rialzo dei prezzi di oro e argento.
Dopo aver tenuto la soglia critica poco al di sotto dei 1670, il rialzo successivo ha visto abili investitori come gli hedge fund e i CTA, tornare sul mercato con ventilando l’ipotesi che la quotazione possa avvicinarsi ai 1732 dollari.
Argento
Dopo un’altalena del 50% l’argento cerca di riacquistare competitività ma per farlo deve superare il recente massimo di 32.66 dollari.
Petrolio
Petrolio ieri in forte rialzo dovuto dalla debolezza del dollaro, dalla risalita di S&P, da nuove posizioni long assunte da hedge fund, dal risultato delle elezioni e dalle previsioni che la diffusione dei dati del Department of Energy possa causare un calo delle scorte di carburante.
Il Greggio , in rialzo a 105 USD, è ora proiettato verso i 110 dollari se le nubi relative al fiscal cliff non verranno dissipate.