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Elezioni USA 2012, Washington Post: Romney sa solo promettere
martedì 23 ottobre 2012, di
Elezioni USA 2012, dopo il terzo e ultimo dibattito pubblico, per il Washington Post Romney sa solo promettere.
L’accusa di una mancanza di concretezza giunge dal sito internet di uno dei quotidiani più diffusi e influenti d’America.
Il discorso di Romney
Di seguito, ecco alcuni punti chiave del discorso di Mitt Romney durante il terzo e ultimo dibattito pubblico prima delle elezioni presidenziali in USA:
– “Ci sono due percorsi diversi che può scegliere di intraprendere il paese. Uno è quello del presidente, che conduce alla creazione di 20 miliardi di dollari di debiti, portandoci ad assomigliare alla Grecia. Io invece, riporterò l’economia verso un pareggio del budget”
– “Obama ha portato 20 milioni di americani a non avere un lavoro. Io riporterò le persone al lavoro, creando 12 milioni di nuovi posti di lavoro. Mi assicurerò che le persone ottengano buone occupazioni. L’America è pronta a rialzarsi. E per far si che ciò accada, avremo bisogno di un nuovo presidente che saprà lavorare su tutti i fronti”
– La conclusione di Romney è stata la seguente: “lavorerò con voi. Vi guiderò in modo aperto e onesto, e chiedo il vostro voto. Mi piacerebbe essere il prossimo presidente degli Stati Uniti per sostenere e aiutare questa grande nazione, e fare in modo che tutti noi insieme possiamo mantenere l’America come la terra della speranza”
L’analisi critica del Washington Post
Il Washington Post ha pubblicato un’analisi piuttosto critica del discorso del candidato repubblicano.
Il discorso di Romney, secondo il Post, ha lo scopo di far passare un messaggio fondamentale: lui sarebbe più adatto a risolvere i problemi dell’economia.
Romney ha promesso la creazione di 12 milioni di nuovi posti di lavoro, anche attraverso una collaborazione con i democratici.
Ma il candidato repubblicano, stando all’articolo pubblicato oggi sul Washington Post, offre molte promesse e pochi dettagli su come, nel concreto, sarebbe in grado di creare questi nuovi posti di lavoro e al tempo stesso rilanciare anche l’economia.
Invece, l’ex governatore del Massachusetts fornisce un quadro fosco di come sarebbe l’economia se a Obama fossero concessi altri quattro anni di presidenza. Per Romney, con una rielezione dell’attuale capo della Casa Bianca, oltre 20 milioni di persone saranno senza lavoro.
Il candidato repubblicano punta il dito contro il contendente dandogli anche la colpa per la situazione del debito del paese. Secondo il Post l’accusa è fin troppo semplicistica, e ignora il ruolo del debito federale in un contesto più ampio. Le parole di Romney mancano anche di accuratezza, tralasciando il potere limitato che spetta al presidente degli Stati Uniti riguardo all’economia, in particolare sulla spesa federale e sul controllo del deficit.
Visto che il Congresso controlla la spesa federale, il presidente deve collaborare con i legislatori per decidere tagli sul deficit. Questa procedura mostra chiaramente come il solo controllo del presidente non può bastare per decidere sul deficit. In questo ambito, molto dipende da chi controlla Camera e Senato.
Per finire l’analisi del discorso di Romney, il Washington Post critica anche le accuse rivolte a Obama sul debito. È difficile dare la colpa dei problemi economici unicamente alla vastità del debito, che ora tocca quota 16 miliardi di dollari. L’economia è debole, perché in gran parte ancora fortemente condizionata dalla recessione, che ufficialmente avvenne da dicembre del 2007 a giugno del 2009.
L’articolo del Post favorirà ulteriormente la vittoria di Obama?