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Elezioni USA 2012: Obama vs Romney, tra dati, sondaggi e spot elettorali
lunedì 29 ottobre 2012, di
Solo due mesi fa non pensavamo di arrivare a 8 giorni dalle elezioni USA 2012 scrivendo che Romney e Obama sono appaiati. A dirlo, i principali sondaggi statunitensi, altalenanti, contraddittori e indecisi. E mentre gli spot la faranno da padrona in questi ultimi giorni, Romney ha conquistato amici e nemici, recuperando molto terreno e addirittura superando Obama nei consensi. Un vantaggio che però è durato poco, perché Obama conquisterà molto probabilmente il consenso dei grandi elettori, ma che è rilevante nell’individuare i problemi di una nazione, alle prese con una delle crisi economiche più difficili della sua storia.
I dibattiti televisivi sono finiti, con tanto di sorpresa: perché secondo il Gallup, per il 46% degli americani, a vincere è stato Romney, mentre solo il 44% crede che sia stato Obama a trionfare. Stiamo parlando di una distanza tutt’altro che considerevole, ma emblematica per farci intendere che negli ultimi mesi Obama sembra aver perso quell’appeal e quel carisma che lo hanno contraddistinto durante la campagna elettorale di 4 anni fa e lo hanno portato alla guida della Casa Bianca.
Dati alla mano, Obama respira
Oggi i due candidati sperano negli swing States o in qualche colpo di scena per aumentare il vantaggio rispetto all’altro.
Florida e Ohio: i due swing States più decisivi. E’ su questi Stati che sono puntati gli occhi di tutti. Nel primo starebbe primeggiando Romney, nel secondo (forse il più decisivo di tutti visto che solitamente chi vince in Ohio diventa Presidente) Obama.
A livello economico, uno dei temi chiave su cui si sono basate le campagne elettorali dei democratici e dei repubblicani, gli ultimi dati sono stati superiori alle aspettative (anche se di poco). Insomma, secondo gli analisti, la crescita sarebbe ancora lenta, ma le cose sembrano andare per il verso giusto. E questo sarebbe uno dei principali punti a favore di Obama, che ha accollato su di sé la crisi economica più grave della storia americana (anche più grave di quella degli anni Trenta, come lui stesso ha più volte ripetuto), per trascinare gli Stati Uniti verso un nuovo futuro di prosperità e cambiamento.
Anche a livello di occupazione le cose sembrano andare per il verso giusto per i democratici, visto il lieve miglioramento, anche se si dovrà attendere il 2 novembre (giorno in cui verranno annunciati nuovi dati) per gridare "vittoria" anche sotto questo aspetto.
Anche a livello di raccolta fondi, un altro dei segnali più evidenti per decidere l’esito delle elezioni (chi raccoglie più fondi, solitamente, vince), Obama può godere di un lieve vantaggio, avendo superato la quota di 1 miliardo di dollari, contro i 954 milioni di dollari raccolti da Romney. Se il repubblicano viene appoggiato da Wall Street e dall’alta finanza, con Obama ci sono prevalentemente i piccoli sottoscrittori.
Dal punto di vista delle gaffe, non c’è storia: sono i repubblicani a primeggiare. Una delle ultime uscite fuori luogo è stata pronunciata dal governatore repubblicano del New Hampshire, John Sununu, il quale, a proposito del recente appoggio di Colin Powell a Obama (perché "Romney è troppo vago"), ha creato uno spiacevole inconveniente per Romney, esprimendosi così: "Quando c’è qualcuno della tua stessa razza che ti rende orgoglioso del fatto che sia il Presidente degli Stati Uniti, io approvo che lo si appoggi". Un vero peccato, perché la questione razziale era proprio un altro dei terreni (più modesti rispetto all’economia e alla politica estera, ma comunque sempre molto importanti) dove si giocava la partita. Anche se, a quanto rivelano i sondaggi del Washington Post, il 59% degli elettori bianchi voterà Mitt Romney, mentre il 79% degli elettori non bianchi voterà Barack Obama. Come a dire, forse, che le parole di Sununu non cambieranno di una virgola quello che è già un dato di fatto.
Ultimi sondaggi
Secondo gli ultimi sondaggi che hanno seguito l’andamento dell’early voting, ovvero di chi è andato a votare in anticipo, Obama starebbe conducendo la partita con il 54% dei consensi, contro il 39% ottenuto da Romney. Nulla di nuovo: dell’early voting ne usufruiscono prevalentemente gli elettori democratici, e quindi le cifre sopraccitate non sono emblematiche per quanto riguarda l’esito definitivo del 6 novembre.
Gallup vede invece Romney ancora in vantaggio rispetto a Obama, ma di soli 5 punti percentuali. Obama, con il 46% dei consensi, potrebbe però presto risalire nella classifica dei sondaggi e colmare il gap con il repubblicano.
Stato chiave in questa partita sarà senza alcun dubbio l’Ohio, dove CnnOrc vede Obama in vantaggio di 4 punti percentuali su Romney (50% contro 46%).
Spot elettorali: due modi diversi di fare propaganda
Negli Stati Uniti le elezioni si decidono più a livello di sentimenti che a livello di argomentazioni politiche. Immedesimarsi nell’elettore americano significherebbe immedesimarsi in un cittadino che vuole vedere nel suo Presidente un riflesso di tutto quello che lo fa sentire più a suo agio.
Gli spot elettorali rappresentano una delle principali estensioni di questo aspetto: grazie a una straordinaria propaganda pubblicitaria, pensata fin nei minimi termini, gli spot elettorali, di democratici e repubblicani, riescono a toccare sul vivo le corde più sensibili dei propri elettori, andando a spostare l’ago della bilancia dall’una o dall’altra parte, soprattutto negli elettori più indecisi.
Noi abbiamo deciso di selezionare gli spot più rappresentativi in questo senso, sia per quanto riguarda la propaganda democratica, sia per quanto riguarda quella repubblicana.
Obama decide di ridicolizzare Romney con un video à la Letterman Show. L’ironia è una delle chiavi migliore per screditare l’avversario e, al contempo, comunicare la propria superiorità.
Romney preferisce l’enfasi cinematografica, con tanto di sottofondo musicale da trailer. E proprio come in un film preferisce prima sottolineare i punti critici (ponendo Obama al centro) e poi comunicare un finale migliore, un happy end, grazie unicamente al suo intervento, con tanto di crescendo musicale finale.
E voi chi scegliereste?