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Elezioni USA 2012: Obama risponde a Romney, convention democratica al via

martedì 4 settembre 2012, di Daniele Sforza

Dopo i repubblicani e il discorso ufficiale di Mitt Romney, la palla passa a Barack Obama, che giovedì chiuderà la convention democratica a Charlotte, in North Carolina, uno Stato noto per le sue simpatie repubblicane.

Riuscirà Obama a ritornare popolare?

Giocherà fuori casa, dunque, Barack Obama, rischiando forse il tutto per tutto: o incontrerà le ostilità dei presenti e di uno Stato che, seppur 4 anni fa lo ha preferito, ha sempre avuto simpatie repubblicane, oppure si porterà a casa la vittoria delle prossime elezioni presidenziali statunitensi. Il vantaggio su Romney è stato praticamente azzerato, complice anche la convention repubblicana di Tampa che ha riscosso un notevole successo, mentre si attendono ulteriori conferme e notizie ufficiali dall’inchiesta sulla Bain Capital, ma Obama è chiamato a riguadagnare terreno e cercherà di compiere un’impresa in un territorio comunemente ostile ai democratici. In molti pensano che sarà proprio a Charlotte che si deciderà il futuro di Barack Obama: una guerra assennata fino all’ultimo colpo, almeno fino al 6 novembre, oppure una vittoria comodamente da portare in tasca. Riuscirà l’attuale presidente a bissare il clamoroso successo della convention di 4 anni fa? Più invecchiato e incappato in un evidente calo di popolarità, Obama sarà chiamato a una vera e propria confessione davanti al pubblico americano: dovrà infatti spiegare il perché non è riuscito a realizzare tutte le promesse fatte 4 anni fa, e in cosa consiste il suo nuovo programma.

Michelle Obama aprirà la convention

Con una Hillary Clinton sempre più lontana, per lei si attende un ruolo di vertice a livello internazionale o l’inizio della corsa alle primarie 2016, la convention democratica non si farà mancare certo personaggi di notevole spicco: dalla star Eva Longoria, che difficilmente replicherà il successo di Clint Eastwood alla convention repubblicana, all’ex presidente, ancora molto amato dagli americani, Bill Clinton; dagli emergenti Julian Castro, sindaco di San Antonio, al governatore del Maryland Martin O’Malley, da Kal Penn, attore di origine indiana, ai familiari più stretti di Obama.
E a tal proposito, sarà proprio la moglie di Obama, Michelle, ad aprire la convention: chiamata a un discorso che riesca a far dimenticare quello di Ann Romney, Michelle, molto amata dagli americani, forse anche più del marito, tenterà di convincere il pubblico americano a votare Barack per proseguire un percorso interrotto prevalentemente dalle conseguenze della crisi più spaventosa che l’America ricordi dopo quella del ’29.

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