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Elezioni Roma 2016, Giorgia Meloni candidata sindaco: i 10 punti del programma

lunedì 16 maggio 2016, di Adele Restivo

Giorgia Meloni, la candidata di Fratelli d’Italia a sindaco di Roma, sostenuta da 5 liste, ha presentato oggi, con tanto di diretta video su Facebook, il proprio programma politico per Roma.

L’intento rappresentato da Giorgia Meloni in conferenza stampa è coinvolgere i romani per rimettere in piedi Roma, che rappresenta un “bene culturale” mondiale.

Elezioni Roma 2016, Giorgia Meloni: il programma politico

Quali sono gli obiettivi da conseguire per Giorgia Meloni, una volta eletta nuovo sindaco di Roma? Qual è il suo programma elettorale?

Ecco il programma politico di Giorgia Meloni in 10 punti (FONTE):

  1. Più poteri per Roma: la Meloni sostiene che ancora oggi Roma è amministrata con gli stessi poteri e prerogative di un comune di 1.000 abitanti, con risorse destinate dallo Stato esigue e insufficienti. Per questo, da sindaco, Giorgia Meloni si impegna a promuovere una vertenza per far riconoscere alla Capitale uno status adeguato al suo ruolo, e metterla in condizione di competere alla pari con le altre metropoli europee, perché Roma possa avere le stesse risorse economiche e gli stessi poteri speciali che possiedono tutte le grandi capitali europee;
  2. Azzeramento del debito: secondo la Meloni, Roma ha un debito pregresso, accumulato durante le gestioni di Rutelli e Veltroni, che schiaccia e soffoca l’economia romana. Famiglie e imprese pagano le tasse più alte d’Italia, ma se lo Stato riconoscesse una tantum gli “arretrati”, ovvero i soldi mai versati sinora, alla città di Roma, sarebbe possibile arrivare all’azzeramento del debito della Capitale;
  3. Far risorgere la legalità: Giorgia Meloni pensa alla figura di un responsabile anticorruzione per Roma, che verrà indicato direttamente dal Presidente dell’autorità anticorruzione Raffaele Cantone. Inoltre, in Campidoglio sarà istituito un ufficio “economia degli sprechi”: una struttura dedicata a ricevere dai cittadini segnalazioni e ad analizzare quanto e come si può risparmiare nella gestione dell’amministrazione capitolina corrente, a partire dalle consulenze;
  4. Pulizia subito, ovunque: Giorgia Meloni scrive nel suo programma che “Roma è un museo tramutato in stalla”. Per questo servono strumenti e regole certe che eliminino ogni scusa, tanto per l’Amministrazione, quanto per il singolo cittadino: tutti devono essere responsabili nel tenere alti il decoro e l’immagine della Capitale. Per la gestione dei rifiuti la parola d’ordine è “rifiuti zero” come obiettivo strategico. Spingendo al massimo l’acceleratore con il “porta a porta”, entro la fine del primo mandato, la Meloni conta di raggiungere il 75% di raccolta differenziata. Sempre in tema di rifiuti, Meloni propone l’introduzione del metodo della “tariffa puntuale” per legare il calcolo della Tariffa dei Rifiuti all’effettiva produzione di rifiuti indifferenziati e non alla superficie in metri quadri dell’attività o dell’abitazione;
  5. Trasporto pubblico: Giorgia Meloni si impegna a modernizzare a potenziare la rete di trasporto pubblico, che deve diventare moderna e veloce, con più linee Express e più corsie preferenziali dedicate. Tutto ciò affiancato dal rafforzamento delle nuove modalità di trasporto, car e bike sharing, che dovranno servire tutto il territorio comunale. Per avere un trasporto pubblico efficiente si deve investire anche combattendo contro l’evasione del biglietto: impiego di tornelli non scavalcabili nelle metropolitane, l’incremento dei controllori e il ripristino del bigliettaio nelle linee di maggior frequentazione;
  6. Il più grande museo del mondo: Giorgia Meloni propone di trasferire ministeri e uffici centrali dal centro storico per alleggerirlo. Al posto di ministeri e uffici pubblici nel centro storico, spazio a musei, gallerie, alberghi e a un ritorno della residenzialità. Da sindaco la Meloni annuncia che darà il buon esempio, realizzando il progetto del Grande Campidoglio, spostando gli uffici amministrativi nella nuova sede a Ostiense e restituendo i palazzi storici del Campidoglio e di via de’ Cerchi alla loro vocazione naturale;
  7. La periferia è un altro centro: nelle ex borgate abusive Giorgia Meloni intende procedere all’approvazione di tutti i piani particolareggiati e dei toponimi che sono fermi da tre anni. Inoltre, la Meloni spiega come non saranno più messe in vendita nuove case in costruzione se prima non vengono realizzati i servizi necessari: strade, piazze, parcheggi, giardini, fogne e illuminazione;
  8. Viabilità stradale: sul punto la Meloni è perentoria, affermando che "nessuna opera faraonica sarà finanziata fin quando non si risolverà il problema, anzi lo scandalo delle buche di Roma", anche attraverso il coinvolgimento di risorse private. E’ necessario far “adottare” le strade ad alcuni grandi marchi privati che si faranno carico del rifacimento in cambio di pubblicità o alle associazioni di commercianti che si occuperanno di rimetterle a posto in cambio di concessioni. Per fare in modo che il manto stradale di Roma torni a essere un gioiello invidiato nel mondo e non un pericoloso colabrodo;
  9. Verde pubblico: Roma è la capitale europea con la maggiore estensione di verde pregiato tra parchi, giardini pubblici e privati, pinete, ville storiche, alberate e aree agricole. Questa incredibile potenzialità deve fare i conti con le difficoltà di manutenzione e il caos sui vari organi ed enti titolari della gestione. Per questo Giorgia Meloni propone di affidare ai municipi le competenze sul verde di quartiere, lasciando a Roma Capitale unicamente quella sulle ville storiche e sui parchi di rilevanza cittadina;
  10. Sicurezza: controllo del territorio che vuol dire lotta al degrado, al caos, perché non ci possono essere “zone franche” dove tutto è consentito. Tra le prime delibere proposte da Giorgia Meloni ci sarà il nuovo Regolamento dei Campi Nomadi. Come viene specificato sul suo sito, "sarà riconosciuto lo status di nomade al massimo per il soggiorno di sei mesi in una apposita zona attrezzata e controllata, passati i quali i finti nomadi saranno trattati da cittadini come chiunque altro e non sarà loro consentito di soggiornare in nei ghetti diffusi che sono i campi rom".

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