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Elezioni 2013, ultimi sondaggi: Berlusconi recupera, Monti in discesa
mercoledì 16 gennaio 2013, di
Sale il Centrodestra, il Centrosinistra esprime preoccupazione, Movimento 5 Stelle stabile, Ingroia continua a convincere: queste in sintesi le intenzioni di voto degli elettori italiani rilevate dagli ultimi sondaggi quando manca poco più di un mese alle elezioni 2013.
Stando a quanto rilevato dai principali istituti di ricerca, inoltre, viene confermato quanto detto la settimana precedente: la partecipazione di Silvio Berlusconi a "Servizio Pubblico" e la sua sfida (vinta) contro Santoro e Travaglio, ha contribuito a incrementare il livello di popolarità suo e del suo partito.
Camera: sale il Pdl
A quanto rivela l’ultimo sondaggio Ipsos condotti per Ballarò, il Partito Democratico è sempre in testa, con il 33,4% delle preferenze, più o meno stabile rispetto a una settimana fa (+0,1%).
Recupera terreno il Pdl, che sale al 17,4%, segnando così un aumento di 1,3 punti percentuali rispetto alla settimana scorsa, in seguito al trionfo mediatico registrato da Berlusconi giovedì scorso a "Servizio Pubblico".
Terza forza politica si (ri)conferma il Movimento 5 Stelle, che resta comunque stabile al 12,5%.
Subito sotto la lista Con Monti per l’Italia, con il 10,9% dei consensi, in ribasso di 1,1 punti percentuali.
Seguono Lega Nord, con il 5% (+1%) e Sinistra Ecologia e Libertà, con il 4,9% (-0,6%).
Più in basso troviamo Rivoluzione Civile Ingroia con il 4,8% (-0,3%), Udc con il 4% (-0,3%), Fratelli d’Italia con l’1,4% (-0,3%), La Destra con l’1,3% e Futuro e Libertà per l’Italia con l’1,1% (-0,2%).
Coalizioni
Per ciò che concerne le coalizioni, il Centrosinistra resta stabile in testa sia alla Camera sia al Senato, rispettivamente con il 39% e il 39,5%, in lieve calo rispetto alla settimana scorsa.
Sale invece la coalizione di Centrodestra, con il 26,3% alla Camera e il 26,8% al Senato, recuperando così circa 3 punti percentuali rispetto a 7 giorni fa.
In calo il Centro, che registra il 16% delle preferenze alla Camera e il 14,7% al Senato.
Stabile il Movimento 5 Stelle, con il 12,5% alla Camera e il 12,1% al Senato.
In lieve calo Rivoluzione Civile Ingroia, con il 4,8% alla Camera e il 5% al Senato.
Alla domanda "Chi preferirebbe come Presidente del Consiglio?", il 31% dei soggetti intervistati ha risposto Bersani, mentre Monti ha raccolto il 17% delle preferenze. Terzi, con il 10% dei consensi, Grillo e Alfano; Tremonti ha raccolto il 6% delle risposte, mentre Ingroia solo il 5%.
Aspettative dalle coalizioni
Curioso anche il responso sulle aspettative del campione relative a un governo di Centrodestra e Centrosinistra.
Dal Centrosinistra, infatti, il 37% si aspetta un rilancio della crescita, mentre il 31% si aspetta una maggiore tutela riguardo lavoro e pensioni. Solo l’8% si aspetta un fallimento totale, mentre il 7% è convinto che le tasse aumenteranno di nuovo e un altro 7% un malgoverno lacerato da divisioni interne.
Dal Centrodestra, invece, il 29% si aspetta un rilancio della crescita, mentre addirittura il 24% si aspetta un fallimento totale. Il 21% ritiene che sarà maggiormente tutelato sotto l’aspetto del lavoro e delle pensioni. Solo il 12% si aspetta divisioni interne e un misero 4% l’aumento delle tasse.
Conclusioni
Offese e insulti di bassa lega, battute da cabaret e storpiature di nomi e cognomi: alla vigilia delle elezioni politiche 2013, lo scenario è sempre quello, rimasto immutato e identico. E non c’è Beppe Grillo che tenga: anche lui si è ormai da tempo abbassato ai ranghi della cattiva politica da cabaret, storpiando nomi e attaccando i rivali. Non è un caso che il Centrosinistra, pur preoccupato da un recupero del Pdl, registri un notevole distacco rispetto alla concorrenza, più ampio rispetto a tanti anni fa. Il PD sta mantenendo il suo solito aplomb, seppur con le sue solite contraddizioni, anche se c’è chi dice che questo non è un bene.
Il recupero del Pdl è evidente e reso ancora più ampio dalla partecipazione di Berlusconi alla trasmissione di Santoro, una sfida vinta su tutti i fronti che non ha fatto altro che rilanciare un Centrodestra tuttavia ancora avaro di un vero e proprio erede di Berlusconi che convinca appieno l’elettorato.
Cala Mario Monti, ma ciò era inevitabile: l’aplomb del Professore si è avvicinato sempre di più ai vizi di una politica da salotto (o meglio, da palcoscenico), cosa questa che ha allontanato una buona parte dell’elettorato.
Con Grillo stabile, l’aspetto che emerge ulteriormente è la salita di Ingroia. Seppur in calo di qualche punto percentuale rispetto a 1 settimana fa, causato prevalentemente dai compromessi politici a cui si è visto costretto a scendere, in circa 1 mese la nuova lista del magistrato sta acquistando consensi e non sembra destinato a diventare un fuoco di paglia.