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Economia del Messico: nuova frontiera degli investimenti?

domenica 25 novembre 2012, di Federica Agostini

Secondo il calendario Maya, la fine del 2012 porterà ad un evento che cambierà il nostro mondo, c’è chi dice la fine, ma in realtà il calendario parla di un rinnovamento, di un nuovo inizio. E se si trattasse del Messico, l’economia emergente che si configura come la nuova frontiera degli investimenti? L’accostamento con il calendario Maya può sembrare una forzatura, ma ci sono diversi elementi, tanto politici, quanto economici che permettono di fare previsioni più che felici per il futuro del Messico.

Messico: vecchi pregiudizi

La maggior parte delle cose che pensiamo di sapere riguardo al Messico non sono più vere:
 Un’economia disastrata, largamente superata dal Brasile? Secondo le stime, nel 2013 il Messico crescerà più del Brasile.
 Tasso di natalità incontrollato ed esponenziale emigrazione? Il tasso di emigrazione dal Messico si avvicina allo zero, anzi, si verificano molti casi di rimpatrio e presto, secondo le stime, la natalità eguaglierà quella degli Stati Uniti.
 Stridente povertà? Sì, ma attenuata dal servizio sanitario gratuito.
 La violenta guerra al mercato della droga? Il fallimento delle politiche anti droga messe in atto dai paesi più ricchi dimostra che il crimine organizzato non è così facile da debellare e, per la prima volta in cinque anni, il tasso di mortalità in Messico ha cominciato a scendere.

Un paese vasto e costellato di problemi strutturali come il Messico potrebbe dilapidare le opportunità che il 2013 è in grado di offrire. Ma al contrario di quanto si possa immaginare, ci sono tutte le potenzialità perché il 2013 si riveli un anno florido per l’economia messicana.

Politica: un cambiamento necessario

A condurre il Messico verso questo "futuro migliore" potrebbe essere il partito che ha governato il paese per quasi tutto il XX secolo: il PRI, Partito Rivoluzionario Istituzionale. A partire dal prossimo 1 dicembre, infatti, l’attuale presidente Felipe Calderon (del partito conservatore PAN) sarà succeduto da Enrique Peña Nieto che ha vinto le scorse elezioni di luglio. Il prossimo premier messicano sarà un uomo di 46 anni, un grande comunicatore che si dichiara distante dagli uomini del PRI che l’hanno preceduto (non mancano negli anni del PRI storie di corruzione o violenza nei confronti dell’opposizione). Sarà un cambiamento profondo o soltanto superficiale?

Peña sostiene che le priorità assolute del nuovo governo saranno la crescita economica e la riduzione della povertà. La popolazione messicana è ben lontana dall’essere ricca e facoltosa, specie nel sud, e per raggiungere la crescita economica ci sarà bisogno di introdurre una serie di riforme (alcune delle quali introdotte dal governo Calderon, ma bloccate dal Congresso) che potrebbero richiedere cambiamenti alla costituzione e l’approvazione dalla maggioranza (per tre quarti) dal Congresso.

Ma, potrebbe anche non essere così difficile. Buona parte dell’agenda del PAN è condivisa anche dall’opposizione e insieme i due partiti costituiscono i due terzi sia alla Camera che al Congresso.

Economia: dal "made in China" al "hecho en México"?

Anche sul fronte economico il Messico si prepara al boom e ben presto rimpiazzerà la Cina come principale risorsa per le importazioni negli Stati Uniti. Secondo uno studio del The Economist, il Messico è il principale esportatore di schermi piatti, BlackBerry e sta rapidamente scalando la vetta anche nel settore automobilistico: stando ai trend attuali, nel 2018 l’America importerà più dal Messico che da qualunque altra economia al mondo. Il "Made in China" sarà rimpiazzato dal "Hecho en México".

Nel centro-nord del Messico, molte aziende costruiscono ed esportano componenti destinati all’assemblaggio nelle fabbriche in Europa e in Canada. Ogni anno, le aziende manifatturiere del Messico esportano da sole molto più di quanto non sia esportato da tutte le aziende del sud America.

Non a caso il Prodotto Interno Lordo ha subito un’espansione del 3.3% durante il terzo trimestre del 2012 rispetto all’anno precedente, stabilendo negli ultimi due anni un fattore di crescita costante.

Messico nuova frontiera per gli investimenti?

L’economia Messicana si mostra, dunque, piuttosto promettente per i prossimi anni e non è un caso che molti investitori tengano sotto controllo la situazione nell’America Latina. C’è però da dire che, nonostante l’abbassamento della mortalità, il Messico debba far fronte a numerose questioni legate alla sicurezza e al narcotraffico. La corruzione e la mala gestione, specie a livello locale, potrebbe trasformare le ottime possibilità in disastro. La fortuna del Messico dipende in buona parte dalla domanda da Stati Uniti ed Europa, ma la nuova prospettiva con cui si guarda al Messico e alla sua economia potrebbe rivelarsi un nuovo punto di partenza. Che sia questa parte della rinascita annunciata dai Maya?

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