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Draghi ottimista: il 2013 vedrà una ripresa dell’economia
martedì 25 settembre 2012, di
Dalla Germania arriva la voce di un Mario Draghi ottimista: il 2013, secondo il presidente della BCE, vedrà una ripresa dell’economia dell’Europa.
Draghi e Merkel uniti
Draghi e Merkel uniti alla fine della conferenza annuale della Confindustria tedesca. In particolare, il presidente della BCE si è sbilanciato, dichiarandosi fortemente ottimista per il futuro dell’UE.
I risultati al ribasso sul deficit e un aumento della competitività dell’euro-zona sembrano dargli ragione.
Aspramente criticato per il piano OMT, proposto per salvare gli stati europei alle prese con la crisi del debito, Draghi ha saputo mediare le posizioni all’interno del suo discorso.
Da una parte, il presidente della BCE, ha dichiarato di portare grande rispetto per le preoccupazioni dichiarate dalla Germania, in particolare dal presidente della Banca Centrale tedesca, Jens Weidmann, ammettendo di riscontrare simili paure in diversi collaboratori presso il Consiglio dei Governatori della BCE.
Dall’altra parte, Draghi ha anche confermato, a difesa della sua proposta, che l’OMT non intende risolvere da solo la crisi del debito in Europa, né si tratta di una forma di finanziamento diretto richiesto ai governi, quanto piuttosto di un sostegno alla trasmissione monetaria all’interno dell’UE.
Ora spetta all’azione dei governi
Se l’azione della BCE resta un’arma fondamentale per il risanamento dell’economia europea, è anche vero che da sola non può risolvere ogni problema. Per un intervento deciso, c’è il forte bisogno che la Banca Centrale Europea ottenga il sostegno dei governi europei. Le azioni congiunte, potrebbero effettivamente portare alla difficile sortita dalla crisi.
Merkel e Draghi insieme, hanno parlato di ulteriori riforme necessarie, sia a livello nazionale che continentale, per ottenere risultati ancora maggiori verso un miglioramento della competitività dell’Europa.
A quando i risultati di queste manovre? Draghi è positivo: "nel 2013 prevedo un miglioramento nell’economia dell’euro-zona".