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Draghi non scalda Euro/Dollaro: quotazione in ripresa, ma sempre sotto 1,13

martedì 6 ottobre 2015, di Nicola D’Antuono

Le parole del governatore della BCE, il banchiere italiano Mario Draghi, non stanno infiammando particolarmente i mercati valutari, che oggi hanno visto la riscossa dell’euro dopo le perdite di ieri. Il numero uno dell’istituto monetario di Francoforte resta sempre molto “colomba” nell’ambito delle dichiarazioni inerenti le strategie di politica monetaria, ricordando agli investitori che la BCE è sempre vigile sui mercati per comprendere le dinamiche macroeconomiche al fine di valutare nuovi interventi accomodanti nei prossimi mesi. Il cruccio del banchiere italiano resta sempre il tasso di inflazione, ancora troppo lontano dal target di medio periodo del 2%.

L’indice dei prezzi al consumo nell’Eurozona resta bloccato vicino allo zero, complice la caduta delle quotazioni petrolifere dei mesi scorsi. Il miglioramento dell’economia, anche nel mercato del lavoro, è visibile ma i tassi di crescita sono molto moderati e sempre soggetti a rischi al ribasso a causa delle difficoltà manifestate dai mercati emergenti e delle turbolenze finanziarie. Draghi si è detto pronto ad aumentare il piano di acquisto titoli da 60 miliardi di euro al mese, con la possibilità di estenderlo ben oltre le scadenze programmate (si parla di metà 2018). Sul forex il tasso di cambio Euro/Dollaro si è allontanato dal supporto di area 1,11 per riprovare l’assalto all’area di resistenza di 1,13.

Attualmente la quotazione è pari a 1,1260, non lontana dai top intraday di 1,1274. Non va escluso che il test di area 1,13 possa avvenire tra stasera e domani. Difficile immaginare, però, il superamento di questo livello tecnico, ma non si tratta nemmeno di una “mission impossible”. In caso di breakout rialzista, il cambio dovrebbe salire velocemente fino a raggiungere l’altra resistenza chiave di 1,1450, negando tra l’altro il pattern ribassista attualmente in formazione (Testa e Spalle). La maggior parte degli analisti di broker e banche d’affari ritiene che da qui a fine anno il cambio EUR/USD si svaluterà ulteriormente, scendendo con tutta probabilità sui minimi dell’anno intorno a 1,05 – 1,0450.

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